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Le ricette più gustose per il weekend del 20 novembre

Le ricette più gustose per il weekend del 20 novembre

Cosa cucinare nel weekend del 20 novembre? Ecco i primi, i secondi e i dolci più buoni da preparare questo fine settimana

Il fine settimana è fatto per ricaricarsi, stare in compagnia e dedicare il giusto tempo alle nostre passioni, anche in cucina. Quale modo migliore di farlo se non affidandosi alle meravigliose ricette dalla tradizione italiana?
Per questo weekend ne abbiamo scelte 10 ideali per il clima di novembre, ricche di ingredienti stagionali, classiche o con un tocco originale. Non vi resta che allacciare il grembiule e fare questo viaggio da Nord a Sud Italia insieme a noi.

Cosa cucinare il weekend del 20 novembre: primi piatti

Nei giorni di festa non c’è niente di più bello che preparare insieme primi appetitosi. In questo periodo dell’anno non ci facciamo mancare pasta al forno, lasagne e minestre. Ecco perché domenica dovete assolutamente provare i cannelloni alla siciliana, o meglio i cannidduni ripieni di manzo e caciocavallo.
Per rimanere sui grandi classici del Sud, il weekend è il momento perfetto per cimentarsi nella preparazione della pasta alla genovese della cucina napoletana.

I più freddolosi saranno felici di scoprire i prossimi due suggerimenti: tortellini in brodo di castagne, porcini e salicornia e minestrone di zucca aromatizzato allo zenzero. Due ricette di sempre in versione stuzzicante.

Cosa cucinare il weekend del 20 novembre: secondi piatti

Ovviamente, anche i secondi piatti per il fine settimana devono essere golosi: la cotoletta alla valdostana fa venire l’acquolina solo a guardarla, mentre la polenta con ortaggi sarà di conforto per il freddo di novembre, oltre a trasformarsi all’occorrenza in piatto unico.

Se siete in cerca di secondi a base di pesce originali, vi consigliamo invece la spigola marinata alla tequila oppure le capesante con misto vegetale croccante.

Cosa cucinare il weekend del 20 novembre: dolci

L’attesissimo momento del dessert non poteva che ispirarsi alla tradizione con due ricette tipiche regionali: i celebri baci di dama dal Piemonte e il lattaiolo dalla Toscana tutto da scoprire.

Guardate tutte le ricette per il weekend del 20 novembre nella gallery in alto

Pizza al taglio, i 10 posti migliori in Italia

Pizza al taglio, i 10 posti migliori in Italia

Non esiste solo la pizza tonda, non si vive esclusivamente di Napoletana e gourmet. In Italia esistono dei veri e propri templi della teglia. Il Gambero Rosso li premia con Tre Rotelle: eccoli

Diciamo la verità: per gli addetti ai lavori e i tanti “pizzofili”  l’argomento di confronto-discussione-polemica resta indiscutibilmente l’impasto della Napoletana e della pizza tonda in genere o il topping di quelle definite “gourmet”, già tagliate a spicchi per la degustazione. In realtà, la pizza al taglio – quella in buona parte preparata e servita in grandi teglie – non solo ha una diffusione pazzesca: la si trova anche nelle panetterie, si può acquistare (volendo) dall’alba al tramonto e pure dopo, si può gustare sul posto o a casa o in strada. E proprio come succede per le “tonde”, ci sono varie tipologie: da quella romana (non troppo alta, né troppo bassa) a quella al trancio che continua a dominare a Milano, dalle crunch introdotte dai maestri della pizza sino a quella genovese, dalla pizza fritta napoletana allo sfincione napoletano.

Un movimento in crescita

Ben lontane dall’essere di serie B come un tempo, le pizzerie al taglio iniziano a diventare – se di livello – un riferimento nelle rispettive città. Anche perché a gestirle ci sono sempre più big del movimento e c’è da pensare che in futuro sarà normale occuparsi delle pizze classiche e di quelle al taglio, con i loro impasti digeribili e a lunga lievitazione. Sia lode a Pizzerie d’Italia, la guida del Gambero Rosso, che raccoglie tra le sue pagine le eccellenze dello Stivale. Da qualche anno assegna un altro riconoscimento, oltre al celebre Tre spicchi. Si chiama Tre rotelle ed è il premio per le insegne che non sfornano le tonde, accompagnato da una valutazione calcolata in centesimi. Quest’anno sono stati premiati dieci locali che vi presentiamo, nove erano già al top lo scorso anno mentre Tellia si è aggiunta al gruppo. Normale che troviate una bella coda…

Pizzarium – Roma

Con 95 punti su 100, il locale del romanissimo Gabriele Bonci – il re della pizza al taglio – si conferma il n.1 in Italia. Base croccante e sottile, ma struttura alveolata che consente di ospitare un topping di assoluto livello: quelli classici romani (amatriciana, carbonara, pollo e peperoni) e creativi come zucchine alla scapece, stracciatella e menta o tonno e cipolla.

Saporè Pizza Bakery – San Martino Buon Albergo (VR)

Il veronese Renato Bosco è uno dei maestri della Nuova Pizza Italiana e lo dimostra anche nel locale dove insieme al prodotto che lo ha reso celebre, propone un grandissimo pane. Anche la pizza in teglia porta la sua firma, con una perfetta alveolatura e topping precisi, con ingredienti di stagione e formaggi di qualità. Il Gambero Rosso lo ha premiato con 94 punti.

Bonci Panificio – Roma

Il locale in via Trionfale non è dedicato solo alla pizza: una bottega di bontà, che vanno dal pane alle torte passando alle brioche e alle proposte della rosticceria. Le pizze – che si sono guadagnate un bel 92 – sono omaggio alla romanità: rossa con origano, bianca con mortadella, con le patate e ancora con le verdure di stagione. Non manca una saletta di degustazione.

Masardona – Napoli

Istituzione vera, diventata celebre nel 1945 per la pizza fritta. Quella che Anna Manfredi, la nonna del pizzaiolo Vincenzo Piccirillo – detta proprio la Masardona – riempiva di ricotta e cicoli di maiale. Oggi Vincenzo, con i  due figli, continua la tradizione declinando la ricetta con vari ripieni: salsiccia, friarelli e provola; parmigiana al ragù; alla genovese; 92 punti.

Oliva Pizzamore – Acri (CS)

Non è facile conquistare 92 punti a Sud di Napoli, innovando continuamente. Ma un maestro di impasti ed ex chef come Antonio Oliva ci è riuscito. È un gran valorizzatore degli ingredienti locali, che rendono coloratissime le sue teglie. Da provare la datterino giallo, zucca, pesce spada e crema di basilico o la cime di rape spadellate, alici di Cetara e burrata.

Forno Brisa – Bologna

La pizza leggera, in stile romano, caratterizza Forno Brisa che non è solo un network di locali, ma anche un’impresa etica dove l’età media di chi lavora è di 26 anni e i gestori sono usciti da Pollenzo. Grande attenzione alle materie prime del territorio: c’è la pizza crema di parmigiano e mortadella, quella ricotta, spinaci e parmigiano e ancora la pizza lasagna. Punteggio: 90.

Lievito Pizza, Pane – Roma

La Capitale si conferma padrona nella categoria, grazie ai 90 punti conquistati da questa giovane pizzeria dell’EUR, guidata da Francesco Arnesano che a 25 anni è ben più di una promessa. Impasti ad altissima idratazione rendono piccoli capolavori la Bianca (ripiena di mortadella, volendo…), la Margherita e quella con burrata e carciofi alla romana.

Menchetti – Arezzo

Non si trova a Firenze, come si potrebbe pensare, la migliore pizza al taglio per il Gambero Rosso. Merito di Menchetti, brand del 1948 con molti punti vendita in Toscana. La guida ha assegnato 90 punti a quello aretino, dove il topping spazia dalla salsiccia e funghi a pomodori del piennolo, alici del Cantabrico e capperi. Davvero buona la ciaccia con la mortadella.

Pizzeria Sancho – Fiumicino (RM)

90 punti anche per un locale di riferimento non solo a Fiumicino, con una storia (familiare) di oltre mezzo secolo. Qui si fa una pizza alla romana, gonfia e scrocchiarella. Da non perdere la rossa con pomodorini e alici fresche, ma ci sono anche la prosciutto e fichi e quella con il pescato del giorno. Qui si trovano anche ottimi supplì e maritozzi.

Tellia – Torino

L’anno scorso aveva vinto il premio come Pizza al taglio dell’anno, ora l’entrata con 90 punti nell’èlite nazionale. Dietro la migliore pizzeria torinese, specializzata nella romana c’è un giovane in gambissima, Enrico Murdocco, che ha studiato da maestri panificatori e faceva parte della brigata di Michelangelo Mammoliti. Topping a livello da stellato.

Passato di verdure: come renderlo più sfizioso?

Passato di verdure: come renderlo più sfizioso?

Il passato di verdure può essere un vero comfort food se imparate a renderlo speciale. Seguite i nostri consigli!

Il passato di verdure può sembrare un piatto un po’ triste, ma forse non sapete che potete renderlo speciale con l’aggiunta di qualche ingrediente in più.

Come fare un buon passato di verdure

Partiamo dalle basi: scegliete la verdura più buona e bella, e soprattutto di stagione.
Lavatela, pulitela, tagliatela a pezzi, tutti più o meno uguali per una cottura uniforme, e cuocetela in acqua bollente con sale e aromi vari per circa 40 minuti.
Alla fine frullate tutto con un mixer fino ad ottenere una consistenza più o meno cremosa, in base ai vostri gusti.

Ecco 5 modi per rendere un semplicismo passato di verdura un piatto davvero speciale:

Passato di verdure con il soffritto

Se alla base di un semplice passato di verdure mettete un soffritto di olio, sedano, carote e cipolle, le cose cambiano e non poco!
Il soffritto, infatti, rende tutto più ricco e saporito.
Aggiungete al soffritto in cottura le verdure lavate e tagliate che volete utilizzare per il passato.
Rosolatele per un paio di minuti e poi diluite tutto con l’acqua.
Nel soffritto, se vi piacciono, potete aggiungere delle spezie come curry o pepe, per dare un spinta in più al piatto.
Cotte nell’olio caldo sprigionano ancora più profumi.

Passato di verdure con il pesto e la pasta

Se avete un passato di verdura avanzato e vi annoia il pensiero di mangiarlo ancora una volta, rendetelo diverso con un po’ di pesto di basilico. Ne basta un cucchiaino in ogni porzione per dare più gusto al vostro piatto.
Per trasformarlo in un primo completo, inoltre, diluite il passato con del brodo, portate a bollore e cuocete all’interno una pastina da minestra, oppure del riso.

Passato di verdure con la pancetta

Se volete aggiungere una parte proteica, oltre che croccante e gustosa, al passato di verdure, potete farlo con dei cubetti di pancetta semplicemente rosolati in padella senza aggiungere olio.
Potete anche utilizzare delle listarelle di pancetta se preferite una consistenza diversa e una maggiore croccantezza.

Passato di verdure con latte di cocco e spezie

Fidatevi, il latte di cocco è davvero un ingrediente che aggiunto alle zuppe fa la differenza!
Stiamo parlando del latte di cocco in lattina, quello denso e cremoso e non dolce, che trovate nei supermercati nella sezione etnica.
La bevanda al latte di cocco da bere come alternativa al latte vaccino, invece, non va bene.
Aggiungete un cucchiaio di latte di cocco cremoso e un pizzico di curry al passato e sorprendetevi di tanta bontà.

Passato di verdure con i crostini

Ovviamente questa è la soluzione più scontata, ma vogliamo darvi comunque un suggerimento per preparare dei crostini croccanti perfetti da aggiungere al passato di verdure.
Non comprate quelli confezionati, fateli perché sono facili e veloci.
Tagliate il pane, meglio se raffermo, a cubetti e poi rosolatelo in padella o in forno con olio extravergine di oliva, origano secco, sale e pepe.
Potete anche aggiungere un po’ di parmigiano grattugiato che renderà i crostini più dorati e gustosi.

Scoprite tutte le idee per rendere il passato di verdure più saporito e sfizioso!

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