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Ricetta Passatelli in brodo di pollo e verza

Ricetta Passatelli in brodo di pollo e verza
  • 500 g pollo a pezzi
  • 250 g foglie di verza
  • 250 g passatelli pronti
  • una cipolla media
  • carota
  • sedano
  • alloro
  • sale grosso

Per la ricetta dei passatelli in brodo di pollo e verza, riunite nella pentola a pressione i pezzi di pollo con la cipolla sbucciata, la carota raschiata, una costina di sedano, 2 foglie di alloro e un cucchiaio raso di sale.

Coprite con un litro d’acqua, chiudete la pentola e cuocete per 20′ da quando va sotto pressione. Tagliate intanto la verza a sottili listerelle. Aprite la pentola dopo il tempo prescritto, unite la verdura e date altri 10′ di cottura.

Filtrate tutto il brodo e cuocetevi i passatelli per 1′-2′. Ricavate qualche pezzo di polpa dal pollo bollito, tagliatela a dadini e servite la minestra unendo anche questi e parte della verza.

» Crema Pasticcera – Ricetta Crema Pasticcera di Misya

Crema Pasticcera

La crema pasticcera (o crema pasticciera, con la i) è la crema più conosciuta e usata in pasticceria: si tratta di una ricetta facile e veloce, che può essere viene servita come dolce al cucchiaio oppure utilizzata per la farcitura di pan di Spagna, torte da forno e crostate, bignè, profiterole e svariati altri prodotti dolci, anche a freddo.

Questa crema dolce e gialla è molto semplice da preparare e nella ricetta classica prevede l’utilizzo di pochi e semplici ingredienti, ovvero tuorli d’uovo, zucchero, latte e farina, ma ne sono state realizzate tantissime varianti, come la crema diplomatica, che si ottiene aggiungendo la panna montata; la crema al limone, con l’aggiunta di succo e scorza di limone all’impasto base; la crema alla vaniglia, inserendo qualche goccia di essenza di vaniglia, mentre un’altra variante è quella con cacao o cioccolato fuso per ottenere la crema pasticcera al cioccolato.

Oggi mostro come fare la crema pasticcera originale nella ricetta della nonna tradizionale, ma prima di andare a vedere dosi e preparazione nel dettaglio, c’è ancora qualche consiglio da dare: pur essendo una crema semplice da fare in casa, nasconde comunque qualche insidia, a cominciare dalla possibilità di trovare grumi o di ottenere un risultato finale che abbia un gusto di uova troppo marcato.

Anche se personalmente preferisco gli ingredienti classici, in alternativa alla farina c’è chi suggerisce di utilizzare fecola di patate o amido di mais (35 grammi in entrambi i casi), che aiutano a rendere il prodotto più vellutato e a evitare la possibile formazione di grumi. Se, nonostante tutto, la crema fa grumi e si cerca una soluzione si può provare a impiegare un frullatore a immersione: non è una scelta ottimale e farà storcere il naso ai puristi, ma in casi di emergenza può salvare la nostra preparazione! Quando però ci sono troppi grumi o la crema risulta liquida e non si è rappresa, c’è poco da fare e bisogna ricominciare (capita a tutti, non preoccupatevi!).

Insomma, in cucina e in pasticceria bisogna sempre fare attenzione e rispettare tutti i passaggi!

Ecco dunque la mia ricetta per preparare una crema pasticcera perfetta e in poco tempo: confesso che io adoro gustare questa buonissima crema anche da sola e spesso me la preparo il pomeriggio e la accompagno con dei biscotti… divina!!!

Procedimento

Come fare la crema pasticcera

Incidete una stecca di vaniglia con la punta di un coltello, agendo nel senso della lunghezza. Poi mettetela in un pentolino con il latte e fate sobbollire il tutto per 5 minuti a fiamma bassa.
2 latte e vaniglia

In una terrina, montare i tuorli con lo zucchero. Incorporare ai tuorli la farina setacciata.
3 crema pasticcera

Sollevate la stecca di vaniglia che avete lasciato in infusione nel latte, versare ora il latte a filo nel composto e mescolate.

2 aggiungere latte
Trasferire il composto in un pentolino e cuocere la crema, mescolando di continuo per non far creare grumi. Lasciate sobbollire finché la crema non si addensa.
Togliete la crema pasticcera dal fuoco, lasciate raffreddare  a temperatura ambiente e mescolate di tanto in tanto.

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Quando si è raffreddata, andremo a coprire la ciotola con uno strato di pellicola trasparente, da applicare a contatto con la crema: questa semplice operazione impedirà la formazione della pellicina opaca in superficie, lasciando la nostra preparazione chiara e lucida.

La pellicola trasparente è anche un alleato per conservare la crema pasticcera, che resiste in frigo per un massimo di tre giorni se adeguatamente coperta e protetta.

Usare quindi la crema pasticcera per la preparazione dei vostri dolci oppure servitela come dessert insieme a dei biscotti.

crema pasticcera

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Ricerche frequenti:

Il vino italiano è numero 1

Sono appena uscite le classifiche dei 100 migliori vini al mondo per il 2018 di due bibbie della critica di settore, le americane (e potentissime per le vendite) “Wine Spectator” e “Wine Enthusiast”.
In entrambe le liste, ad aggiudicarsi la vetta della classifica è un vino italiano. La notizia è eccezionale, segna un punto importantissimo per la nostra produzione ed è destinata a fare un gran bene a tutto il comparto vinicolo nazionale.

Wine Spectator dixit

Per “Wine Spectator”, il vino migliore al mondo, tenuto conto di qualità, reperibilità e rapporto qualità prezzo, è il Bolgheri Sassicaia 2015 di Tenuta San Guido. Un risultato, per il rosso simbolo dei marchesi Incisa della Rocchetta, che non stupisce più di tanto, essendo tra i vini italiani più famosi nel mondo. Tra l’altro l’eccellente annata 2015 si era già guadagnata un voto di 100/100 sulla Guida essenziale ai vini d’Italia 2019 di Daniele Cernilli.

Il podio di Wine Enthusiast

Per “Wine Enthusiast”, meno mainstream, il vino migliore è, invece, una Barbera, il Nizza Cipressi 2015 di Michele Chiarlo.
Ma le buone notizie non finiscono qui. Perché, scorrendo le liste, si scopre che sono costellate di altri nomi eccellenti del vino made in Italy.

Tutti gli italiani tra i the best

Wine Spectator, già al terzo posto, piazza il Chianti Classico Riserva 2015 di Castello di Volpaia. Sempre nella top ten, troviamo l’Etna San Lorenzo 2016 di Tenuta delle Terre Nere (9° posizione), che testimonia come il territorio siciliano dell’Etna sia ormai considerato tra i grandi del mondo. Seguono il Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2013 di Carpineto (11° posizione), il Barbaresco Rabajà Riserva 2013 di Produttori del Barbaresco (13°), il Brunello di Montalcino 2013 di Canalicchio di Sopra (15°), il Brunello di Montalcino 2013 di Caparzo (17°), il Chianti Classico 2016 di San Felice (19°), il Tignanello 2015 di Antinori (24°), lo Slatnik S Label 2015 di Radikon (51°), l’Undicicomuni Arnaldo Riserva 2013 di Terre di Barolo (54°), il Chianti Classico Vigna del Sorbo Gran Selezione 2015 di Fontodi (60°), il Pinot Grigio 2017 di Tiefenbrunner (67°), il Soave Classico Otto 2017 di Prà (73°), il Trebbiolo 2014 di La Stoppa (76°), il Citrone 2017 di Librandi (81°), il Barolo 2014 di Paolo Scavino (88°), il Montefalco Sagrantino Colle alle Macchie 2013 di Tabarrini (96°) e il Lambrusco di Sorbara del Fondatore 2016 di Cleto Chiarli e Figli (99°).
Dunque, un totale di 18 vini, quasi un quinto della classifica, con una netta predominanza di etichette toscane, ben sette, e una preferenza assoluta per i nostri vini rossi, con 14 menzioni.

Anche la classifica di “Wine Enthusiast” ci restituisce una fotografia esaltante del vino italiano. Dopo il Nizza Cipressi 2015 di Michele Chiarlo, all’ottavo posto, troviamo il Prosecco di Valdobbiadene Dosaggio Zero Metodo Classico 2015 di Cà dei Zago, mentre fuori dalla top ten, si piazzano l’etneo Contrada R 2016 di Passopisciaro (18°), il Lambrusco di Sorbara L’Eclisse 2017 di Paltrinieri (20°), l’Etna Rosso Outis 2016 di Biondi (23°), il Valtellina Superiore Sassella Riserva Rocce Rosse 2007 di Arpepe (26°), il Chianti Classico Gran Selezione San Lorenzo 2013 di Castello di Ama (31°), il Brunello di Montalcino 2013 di Castelgiocondo (35°), il Barolo Monvigliero 2014 di G. B. Burlotto (39°), il Friulano 2016 di Russiz Superiore (42°), il Franciacorta Dosaggio Zero Vintage Collection 2013 di Ca’ del Bosco (47°), il Passito di Pantelleria Ben Ryè 2015 di Donnafugata (68°), l’Abruzzo Pecorino Don Carlino 2016 di De Fermo (72°), la Vernaccia di San Gimignano 2016 di La Lastra (76°), il Palazzo della Torre 2016 di Allegrini (78°), il Bramaterra Cascina Cottignano 2014 di Colombera&Garella (82°) e il Morellino di Scansano 2016 di Terenzi (94°).
In questo caso, un totale di 17 vini, con una prevalenza geografica meno netta rispetto a Wine Spectator: la classifica è sempre guidata dalla Toscana, con quattro vini, ma è seguita a ruota da Sicilia e Piemonte, entrambe con tre vini menzionati.

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