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Cosa si mangia il giorno di Santo Stefano?

La Cucina Italiana

Ma passiamo al menù di Santo Stefano!

Santo Stefano: come riciclare gli avanzi

Se a Natale preparate le lasagne, siete già un passo avanti: il giorno dopo saranno ancora buonissime, vi basterà semplicemente riscaldarle in forno.
Se invece dovete riciclare la pasta, divertitevi con frittate e timballi da arricchire con salumi e formaggi. Con una semplice gratinata in forno sarà tutto più goloso.

A proposito di affettati – altro grande classico fra gli avanzi delle feste – assicuratevi di avere a disposizione pasta sfoglia o brisé già pronta: quiche e torte salate sono le ricette antispreco per eccellenza poiché potete farcirle con qualsiasi cosa, dai salumi alle verdure.

Infine, può capitare di dover consumare anche della carne o del pane: utilizzateli per preparare polpette e polpettoni che sicuramente renderanno felici gli ospiti.

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A tutto brodo

Dopo i bagordi del 24 e del 25, in molte case il pranzo di Santo Stefano è decisamente più light. Chi preferisce un menù leggero, ma allo stesso tempo gustoso, punta a ricette classiche come brodi, zuppe e minestre. Fra le più diffuse ci sono sicuramente i tortellini o i passatelli in brodo.

Pandoro e panettone creativo

Dopo essersi goduti per ben due giorni di fila panettoni e pandori “al naturale”, Santo Stefano è il momento giusto per provarli in una veste diversa, magari accompagnandoli con creme e ripieni golosi oppure trasformandoli completamente. Quelle fette di pandoro e panettone fra una confezione già aperta e l’altra possono diventare addirittura dei toast salati.

Guardate tutte le nostre ricette per il menù di Santo Stefano nella gallery in alto!

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Ricerche frequenti:

Samantha Cristoforetti: la cover di fine anno di Vanity Fair

La Cucina Italiana

È tornata sulla Terra dopo 200 giorni nello spazio. Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana ed europea a diventare comandante della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale e una degli astronauti più celebri del nostro tempo, si racconta a Vanity Fair intervistata dal direttore Simone Marchetti, con cui ha parlato della sua vita «senza confini»: dalla sua ultima missione alla passeggiata spaziale (in realtà, spiega, si fa con le mani), la paura, i suoi genitori, i figli, TikTok, l’importanza del rapporto umano per gli astronauti e i Terrapiattisti. Chi è, che cosa cerca nello spazio infinito (la sua valle sulle Alpi, per esempio) e che cosa si prova  a viaggiare a 28mila km all’ora e atterrare «in una palla di fuoco».

Intervista a Samantha Cristoforetti

Ha mai avuto paura lassù?
«No. O meglio, una sola volta. La sera prima della passeggiata spaziale, fuori dalla stazione, qualche pensiero me lo sono fatto. Ma non era paura. Piuttosto la consapevolezza di correre un rischio significativamente più grande di quello a bordo».

Com’è camminare nello spazio?
«Beh, intanto non si cammina ma ci si muove con le mani. Tutti parliamo di camminata spaziale, ma sono le mani a farti muovere. Diciamo che si provano due sensazioni opposte. La prima è famigliare ed è data dall’odore della tuta spaziale: ti ci addestri per anni e il suo odore ti regala una sensazione di memoria, sensazione amplificata dal fatto che tutti i rumori e i suoni vengono attutiti. (…) L’altra sensazione è quella del pericolo e della relativa attenzione che devi prestare nel muoverti: il rischio più grosso, infatti, è staccarsi dalla stazione. La tuta americana è dotata di un cavo che ti tiene sempre ancorata. Quella russa, invece, che ho usato io, funziona come una via ferrata e sta a te staccarti e attaccarti a ogni movimento».

Cosa si prova ad ammirare la Terra e lo Spazio profondo?
«Quando ci hanno chiesto di rientrare, dopo circa sette ore, il mio collega sembrava quasi non voler terminare l’uscita. Ci siamo trattenuti per un tempo che mi è sembrato infinito, forse 15 minuti. E lì non avevo più nulla da fare e mi sono davvero goduta tutta quella bellezza».

Il suo curriculum, parla chiaro: passione, dedizione, scelte, promozioni, crescite…
«Lo sa, spesso le persone guardano il mio curriculum e pensano: chissà quanti sacrifici, quanta sofferenza! In realtà ho sempre fatto quello che istintivamente mi veniva di fare, quello che mi faceva stare bene. Ho una personalità che sente il bisogno di cercare nuove sfide, di fare esperienze nuove. Quindi non ci sono motivi segreti o sacrifici estremi: sono fatta così. Per stare bene, ho dovuto fare quello che ho fatto».

il menù pesce firmato chef Moreno Cedroni | La Cucina Italiana

il menù pesce firmato chef Moreno Cedroni
| La Cucina Italiana

Impegno Per esperti
Tempo 1 ora e 50 minuti
più 24 ore di raffreddamento

INGREDIENTI PER 4 PERSONE
650 g cavolfiore
200 g filetto di tonno fresco
200 g cipolla di Tropea
100 g sedano – 100 g carote
100 g farina 00
100 g pangrattato
100 g pane panko
100 g yogurt greco
1 scalogno
1 uovo miso rosso – erba cipollina
foglie di senape – zucchero
olio di arachide – sale
olio extravergine di oliva
basilico – aceto balsamico
aceto bianco – pepe bianco

PROCEDIMENTO

PER LE COTOLETTE DI TONNO
Dividete il filetto di tonno in 4 tranci e marinateli per 15 minuti con un mix di 500 g di sale, 400 g di zucchero e una macinata di pepe bianco. Infine lavateli, asciugateli e passateli nella farina, poi nell’uovo sbattuto e nel pangrattato, quindi ancora nell’uovo sbattuto e nel pane panko. Riponeteli in freezer per 24 ore.

Portate l’olio di arachide a 220‐230 °C e friggetevi i tranci di tonno congelati, girandoli con una pinza, per circa 30 secondi, finché la panatura non comincerà a dorarsi; scolateli su carta da cucina e lasciateli scongelare a temperatura ambiente.

PER LA CREMA DI CAVOLFIORE
Dividete in cimette 350 g di cavolfiore, salatele poco e spalmatele con il miso. Avvolgetele in un foglio di alluminio, sigillate e infornate a 170 °C per 1 ora.

Preparate una vinaigrette con 100 g di olio extravergine, 200 g di acqua, 4 g di erba cipollina sminuzzata, 10 g di aceto balsamico e 6 g di sale.

Frullate le cimette del cavolfiore con 200 g di vinaigrette, in modo da ottenere una crema grezza.

PER LA GIARDINIERA
Tagliate il sedano e le carote a pezzetti di circa 1⁄2 cm e riducete 300 g di cavolfiore in cimette della stessa grandezza. Pulite lo scalogno e tagliatelo a fettine. Lessate in 2 litri di acqua con 30 g di sale e 30 g di aceto bianco le cimette di cavolfiore per 5 minuti; unite le carote e il sedano e proseguite la cottura per 4 minuti; aggiungete poi lo scalogno e cuocete per 1 minuto.

Fondete in padella 100 g di zucchero e 30 g di sale con 60 g di aceto bianco; unite 100 g di olio extravergine e le verdure; aggiungete anche la loro acqua di cottura e fate raffreddare.

PER LA SALSA ALLO YOGURT
Sbollentate 10 g di foglie di basilico in acqua con 20 g di sale per 1 minuto. Scolatele, raffreddatele in acqua ghiacciata e frullatele con lo yogurt greco, ottenendo una salsa.

PER LA CIPOLLA AGRODOLCE
Affettate la cipolla e sbollentatela in acqua poco salata per 2-3 minuti; scaldate in una padella 210 g di aceto bianco e scioglietevi a fiamma molto bassa 180 g di zucchero e 15 g di sale, fate raffreddare, poi unitevi la cipolla (si conserva in frigo per 10 giorni; ottima per insaporire legumi e insalate).

PER COMPLETARE
Tagliate i tranci di tonno a fette di circa 1 cm di spessore e disponeteli nei piatti. Completate con piccole quenelle di crema di cavolfiore, foglie di senape, la giardiniera scolata dalla sua acqua, la cipolla agrodolce e la salsa allo yogurt.

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