Categoria: Ricette veloci

la ricetta dell’orata al forno

la ricetta dell'orata al forno

La temperatura e i tempi perfetti per arrostire l’orata alla perfezione. Con la patate ovviamente!

Ecco come arrostire alla perfezione un’orata al forno.

Partiamo da 400 g di orata, 200 g di patate, 50 g di pomodorini datterini, maggiorna, timo, salvia, olio, sale, pepe, 50 g di olive taggiasche, aglio.

Condite l’orata con olio, sale e pepe, e inserite le erbe aromatiche nella pancia. Disponete il pesce in una pirofila unta con un filo d’olio e unite le verdure condite e l’aglio.

Cuocete a 200-220° gradi per 8 minuti (18minuti/kg).

Se volete arricchire la preparazione, personalizzate la ricetta aggiungendo fette di limone, lime o arancia, ma anche pangrattato aromatizzato con le scorze degli stessi agrumi, come nella foto.

la pasta da “spezzare” La Cucina Italiana

la pasta da "spezzare" La Cucina Italiana

Gli ziti sono un particolare formato di pasta di grano duro, di forma allungata, tubolare, lunghi circa 25 cm e lisci.
Praticamente delle pennette lisce che si sentono spaghetti.
Hanno un diametro maggiore rispetto ai bucatini e, seppure rientrino per dimensione nella pasta lunga, vengono tradizionalmente utilizzati nelle ricette tipiche dell’Italia meridionale perlopiù spezzati.
Sono ideali per le cotture in forno e per realizzare timballi e frittate, ma possono essere utilizzati anche come pasta da condire a piacere.
Per cuocere 100 g di ziti servono in media 1 litro di acqua e 7 g di sale, ma se volete ripassarla in forno scolatela molto al dente.

Perché si chiamano Ziti?

Secondo la tradizione napoletana questa pasta veniva preparata in occasione dei fidanzamenti.
I fidanzati infatti in dialetto si chiamano “ziti”.

Ziti alla napoletana

Per preparare questo piatto tipicamente campano partite dal condimento.
Fate un soffritto di sedano, carota, cipolla e aglio e rosolate 500 g di polpa di vitellone tritata e 100 g di pancetta.
Sfumate con il vino bianco e poi, una volta evaporato l’alcol, aggiungete 400 g di passata di pomodoro.
Salate e pepate e aggiungete ogni tanto poca acqua calda. Il sugo deve cuocere per circa due ore.
Una volta pronto, cuocete la pasta spezzata in acqua bollente salata, scolatela e conditela con il sugo.
Versatela in una pirofila e cospargetela con 100 g di caciocavallo e 100 g di mozzarella.
Infornate a 180° per 30 minuti e lasciate riposare prima di servire.

Ziti lardiati

Questa ricetta è molto semplice e veloce, ma allo stesso tempo gustosa.
Preparate un soffritto con la cipolla tritata e l’olio e aggiungete del lardo di colonnata.
Versate poi della passata di pomodoro e proseguite la cottura.
Salate e pepate e aggiungete delle foglie di basilico per profumare.
Spezzate la pasta e cuocetela in acqua bollente salata.
Scolatela e conditela con il sugo e abbondante pecorino grattugiato.

Ziti alla genovese

Questo primo è in bianco e si prepara con un condimento molto gustoso a base di carne, la classica genovese.
Partite da un soffritto di sedano, carote e cipolla e rosolate circa 600 g di girello o magatello, poi sfumate con del vino bianco e una volta evaporato l’alcol aggiungete due foglie di alloro e lasciate cuocere ancora la carne con il coperchio e a fuoco bassissimo per circa due ore.
Aggiungete di tanto in tanto acqua calda o brodo per non far asciugare troppo il condimento.
Alla fine salate e pepate e sfaldate un po’ la carne, che se di prima qualità sarà morbida come burro.
Con questo sugo condite la pasta spezzata, cotta e scolate al dente e completate con del parmigiano grattugiato.

Ziti con le melanzane

Una ricetta che somiglia ad una pasta alla Norma perché ha dentro le melanzane fritte e un formaggio molto saporito che è il caciocavallo siciliano, al posto della ricotta salata.
La particolarità di questo piatto è la cottura in forno.
Preparate un sugo semplice di pomodoro e cipolla e profumatelo con il basilico.
A parte tagliate a cubetti la melanzana e friggetela in olio bollente.
Scolatela per bene e poi mescolatela con il sugo.
Condite la pasta cotta intera o spezzata e riempite una pirofila.
Cospargete tutto di caciocavallo siciliano e cuocete a 200° per 10 minuti.

Cupola di ziti

Potete creare una scenografica cupola di ziti se volete stupire i vostri ospiti.
Basta utilizzare uno stampo speciale per la cottura della vostra pasta al forno e cioè una cupola appunto.
Condite la pasta con un sugo semplice arricchito con caciocavallo e mozzarella oppure con ragu e piselli o con le melanzane come nella ricetta precedente.
Imburrate e cospargete di pangrattato uno stampo e poi riempitelo.
Infornate a 200° per 10 minuti.
Potete utilizzare ziti interi, cuocerli a parte e utilizzarli per foderare la teglia e poi altri spezzati per riempire la cupola.
Per un effetto scenografico dovreste posizionare uno zito sopra l’altro in maniera regolare per rivestire tutte le pareti.

La ricetta dei quaresimali – La Cucina Italiana

La ricetta dei quaresimali - La Cucina Italiana

I quaresimali: antichi dolci per festeggiare la Pasqua. La storia e la ricetta per farli in casa

Una rilettura dei quaresimali, più che un dolce penitenziale di quaresima (l’unico peccato di gola concesso) per me sono una festa.
Una ricetta molto antica, in uso a Roma durante il Medioevo prima della Pasqua, una variante dei maritozzi che già si mangiavano all’epoca della Roma imperiale.

La tradizione

Un dolce ricco di storia che sin dai tempi più antichi prelude a una festa: per i romani era il dono che si faceva alla propria amata e dentro conteneva l’anello di fidanzamento. Il maritozzo nella Roma antica era un pane con aggiunta di miele e uva passa, nel Medioevo quelli della quaresima erano piccoli e farciti come ora con pinoli e canditi.
La prima volta che li ho provati mi sembrava di vivere in una scena di un un quadro antico, in una Roma da sogno che si fatica a pensare che possa ancora esistere. Immaginate Palazzo Massimo alle Colonne, uno dei più vecchi palazzi principeschi di Roma. Ogni anno ancora oggi si celebra la festa di quando san Filippo Neri compii un miracolo proprio in una di queste stanze, resuscitando un giovane principe del casato. Nei secoli questo luogo è stato impreziosito e la stanza trasformata in una cappella dove ogni anno per viene un cardinale a celebrare la messa in ricordo di questo evento.
È tradizione che quel giorno, anche se ormai l’appartamento è dato in affitto, per contratto la casa deve essere aperta a tutta la comunità di Roma che ogni anno si accalca per avvicinarsi il più possibile a tutto questo sfarzo. Per i più fortunati, al termine della messa c’è un rinfresco, dove si possono assaggiare i dolci quaresimali in compagnia del cardinale. La festa dedicata a san Filippo cade in marzo e quindi si ripete con la sua usanza cristiana accompagnata da questi dolci preparati per l’occasione.

Al tempo della pandemia

Ora, in tempo di pandemia, si è dovuto rinunciare a questo convivio, ma per la Quaresima l’appuntamento con i quaresimali a Roma non può mancare. E che sensazione piacevole dopo un lockdown uscire di casa e ritrovare tra negozi uno dei pochi che è rimasto ancora lì dove l’avevamo lasciato, nella stessa via da generazioni (via Po, 124). Natalizi è una storica pasticceria di Roma, un’icona. Abbiamo incontrato la terza generazione fatta di tutte donne: Flaminia, Maria Giulia e Federica Fabbri. Ci raccontano la propria storia e la preparazione di questo antico dolce ispirato ai più antichi maritozzi romani. Morena, la loro mamma, ci tiene a precisare che ormai i quaresimali li fanno tutto l’anno, visto che i clienti li amano: sono diventati un’alternativa alle brioche.

«I nostri nonni Loris e Norma (di origini toscane, Castelfranco di Sotto o anche detto Orentano da cui vengono tutti i pasticcieri di Roma, ndr) rilevarono Natalizi nel 1954 dalla signora Natalizi che era rimasta vedova e i cui figli avevano preso una strada diversa. Restò con loro per presentarli ai clienti affezionati e tramandare le tradizioni del lavoro che era ben avviato. I pasticcieri che i nonni trovarono e che si susseguirono negli anni erano per lo più romani; ce ne fu anche uno milanese che portò la torta mimosa e lo svizzero (dolce di pasta brioche e pasta di mandorle). Il maritozzo è sempre stato presente, ma mamma si ricorda che all’inizio l’interno era più ruvido quasi panoso».

Siamo scesi nel laboratorio con il pasticciere Mario Mezzetti che condivide con noi la ricetta. A dispetto degli spazi ridotti del negozio, il laboratorio sembra la cucina di un grande albergo. Non c’è da meravigliarsi, però: Natalizi è anche tra i migliori catering di Roma.

La ricetta dei quaresimali

Ma torniamo ai quaresimali e alla loro ricetta, un impasto a base di farina, burro, uova e zucchero, arricchito con pinoli, uvetta e canditi, ingredienti tipici della tradizione ebraico-romanesca.

Ingredienti

Lievitino
Farina Manitoba 240 g
Acqua 108 ml
Lievito di birra 2 g se in polvere oppure 5 g se fresco
Zucchero 1 cucchiaino

Per l’impasto
Farina 0
600 g farina 1
2 tuorli
2 uova intere
250 ml acqua
100 g zucchero
150 g uvetta
Canditi
60 g pinoli
1 bustina di vanillina
Sale 10 g

Per spennellare
1 tuorlo
1 cucchiaio latte
300 ml panna fresca
Sale 1 pizzico
Zucchero a velo q.b.

Procedimento

Mescolare farina, lievito e zucchero in una ciotola, poi versare l’acqua e iniziare a impastare con le mani. Trasferire il tutto sulla spianatoia e impastate per almeno 10 minuti fino a ottenere un composto liscio, morbido e omogeneo. Rimettere quindi l’impasto nella ciotola, coprire con un canovaccio e lasciare lievitare per 2 ore o fino a che sarà raddoppiato di volume. Sulla spianatoia, creare poi una fontana con la farina, versare al centro della fontana le uova e i tuorli, l’acqua, lo zucchero e la vanillina e lavorare un po’ il composto.
Ora aggiungere il lievitino, il sale, l’uvetta, i pinoli e i canditi. Impastare fino a distribuire bene l’uvetta in tutto l’impasto e ottenere una palla. Rimettere il composto nella ciotola e far lievitare ancora per 30 minuti. Dividere l’impasto in tanti panini da circa 90 g l’uno. Disporre i panetti ben distanziati tra essi su una leccarda da forno, rivestita con carta da forno. Coprire con il canovaccio e farli lievitare per altre 2 ore.
In una ciotolina sbattere il tuorlo d’uovo rimasto con il latte e spennellare i maritozzi.
Infornate in forno preriscaldato a 180° C per 20 minuti circa, finché i maritozzi non saranno ben dorati in superficie. Sfornare e lasciare raffreddare completamente.

Testo di Adriano Alimondi
Foto Giacomo Bretzel.

Ricerche frequenti:

Proudly powered by WordPress