Il vino della settimana: Collio Goriziano Brazan 2016 I Clivi

Il vino della settimana: Collio Goriziano Brazan 2016 I Clivi

Il vitigno friulano qui si fa interprete del terroir, regalando bottiglie emozionanti che sono capaci di sfidare il tempo

Dopo una serata trascorsa con Mario Zanusso, titolare con il padre Ferdinando di I Clivi, azienda vinicola biologica di Corno di Rosazzo, in Friuli, viene da chiedere: «Tu sei più tipo da Galea o da Brazan?».

I Clivi è nata per passione. Negli anni Sessanta, Ferdinando è spesso a Parigi per lavoro, dove scopre grandi vini molto diversi da quelli che si bevono nelle osterie di Treviso, dove è nato. Assaggia, studia, approfondisce e fa crescere la sua passione, al punto che a metà degli anni Novanta acquista una piccola vigna di due ettari sul monte Quarin, a Brazzano di Cormons, luogo di origine di sua moglie. Negli anni successivi, seguono acquisti di altre vigne e l’affiancamento del figlio Mario, con cui inizia a sperimentare la vinificazione con i lieviti indigeni e l’uso del solo acciaio.

Galea e Brazan sono i nomi dei due vini bianchi che rappresentano il top della produzione aziendale e che, pur essendo fatti entrambi con vecchie vigne di friulano, sono molti diversi, perché espressivi più del terroir di provenienza che del vitigno: il vigneto Galea è sulle colline di Corno di Rosazzo, lungo il confine sloveno, sotto la denominazione Colli Orientali del Friuli, mentre il vigneto Brazan è sul versante sudovest del monte Quarin, sotto la denominazione Collio Goriziano.

Il vino della settimana: Collio Goriziano Brazan 2016 I Clivi

Ve lo dico subito: io sono tipo da Brazan, perché nei bianchi preferisco la spinta fresca, sapida e verticale agli aromi ampi, generosi e ricchi che, invece, offre il Galea, ma il confronto si gioca sul filo, perché sono entrambe etichette eccellenti e con una grande propensione all’invecchiamento.

Il vigneto Brazan è costituito da piante di 80 anni di età, che affondano le radici nel suolo tipico della zona, una marna di origine eocenica, calcarea e argillosa. Anche se entrambe sono a 200 metri di altitudine, rispetto alla vigna Galea, Brazan è più fresca, poiché risente maggiormente delle escursioni termiche tra il giorno e la notte ed è più esposta all’aria marina, che dona sapidità al vino.

Friulano in purezza, il Brazan 2016 è un vino profondo ed elegante, verticale e marino, con profumi di pompelmo e cumino. Con gli anni (abbiamo assaggiato uno strepitoso 2002 e un ottimo 2000) acquista note di idrocarburo e anice, senza perdere in freschezza ed eleganza. L’annata 2016 è stata regolare, al contrario della 2002 (piovosa) e della 2000 (calda). Molto buono già ora, saprà regalarvi grandi emozioni se lo lasciate diventare maggiorenne.

Perché adesso: la 2016 è stata un’ottima annata, conviene farne scorta ora, per poi lasciarla affinare in cantina.

Com’è fatto: le uve friulano sono pigiate intere (senza diraspatura) a bassa pressione per ricavare solo il mosto fiore che viene fatto decantare per una notte. La fermentazione avviene in acciaio con lieviti naturali, quindi matura in acciaio sulle fecce fini per 18 mesi.

Da abbinare con: primi e secondi di pesce, carni bianche.

Servitelo a:10-12 °C.

Prezzo: 22 euro.

iclivi.wine

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