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Gnocchi di ricotta con salsa di pomodoro e basilico

Gnocchi di ricotta con salsa di pomodoro e basilico

In queste ultime settimane i giorni sembrano passare velocemente. Mi alzo al mattino, mi carico a molla come si fa con il filo di una trottola e arrivo in un attimo a sera. Trascorro le giornate facendo mille e più cose, non mi accorgo dei minuti che passano e trovo che questo per me sia un bene: più mi tengo impegnata e meno penso. Arrivo a sera e il filo si è accorciato lasciandomi scarica sul divano, proprio come la trottola che smette di girare e si appoggia su un fianco quando si ferma.

Però pensare a chi mi sta accanto anche solo con un cuoricino mi aiuta, proprio come entrare in cucina, metto da parte pensieri e stanchezza, penso ai tanti amici e inizio a pasticciare.

Ingredienti

per gli gnocchi

250 g di ricotta ben scolata
125 g di farina 00
100 g di formaggio grana grattugiato
sale

per il condimento

1 tazza di salsa di pomodoro pronta

1 pizzico di zucchero

1 pizzico di sale

foglioline di basilico fresco

Procedimento

In una ciotola versare la ricotta, privata della parte liquida nel caso ci fosse.
Con una forchetta mescolare la ricotta e salarla leggermente.
Aggiungere la farina, mescolare e in ultimo aggiungere il formaggio grattugiato.
Continuare a mescolare e quando il composto è un po’ più consistente trasferirlo sulla spianatoia leggermente infarinata; il composto risulterà un pochino appiccicoso ma è normale, personalmente cerco di aggiungere il meno possibile ulteriore farina, giusta la quantità necessaria per riuscire a lavorare.
Formare un panetto e successivamente dei filoncini dello spessore di un dito.
Da ogni filoncino ricavare degli gnocchetti di circa 1 cm e 1/2 – 2.
Potete lasciare i tocchetti tale e quali, dare la forma con l’arriccia gnocchi o utilizzare come me una forchetta.
Mettere sulla fiamma una pentola con abbondante a acqua salata e al primo bollore tuffare gli gnocchi.
Quando vengono a galla, aspettare una trentina di secondi e poi con la schiumarola scolarli.

Versare gli gnocchi, mano a mano che vengono a galla, nella padella con la salsa, cospargere con formaggio grana e rifinire con foglioline di basilico fresco.

Proteine buone, quali sono e dove trovarle

Proteine buone, quali sono e dove trovarle

Sono indispensabili per l’organismo. Se sono di qualità sono delle ottime alleate della linea e della salute. Ecco perché e quali sono i cibi da mangiare

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di assumere ogni giorno almeno un grammo per chilo di peso corporeo di proteine. Eppure la nostra dieta a volte ne è carente perché spesso vengono demonizzate. Altre volte invece a tavola si dà precedenza a fonti proteiche sfavorevoli alla salute, ricche di grassi saturi e colesterolo, come carne (soprattutto manzo e maiale), salumi e formaggi, uova che andrebbero invece consumate in quantità  adeguate. Il risultato? O ne mangiamo poche oppure scegliamo quelle sbagliate. Eppure portare in tavole le proteine buone, d’origine animale e vegetale, è fondamentale per mantenersi in linea e in salute. «Le proteine sono, insieme a carboidrati e grassi “buoni”, i macronutrienti essenziali dell’organismo», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino. «Sono coinvolte nei processi metabolici che consentono di ricavare energia». Sono inoltre indispensabili per la costruzione e il mantenimento della massa magra. «Gli aminoacidi essenziali che contengono, infatti, sono la componente fondamentale dei muscoli, delle cellule e dei tessuti, comprese di pelle e capelli». Hanno poi un buon effetto saziante. «Se consumate in quantità adeguate modulano la glicemia, i livelli di zuccheri nel sangue e danno sazietà». Hanno infine un effetto booster sull’umore. «Molti aminoacidi essenziali di cui sono ricchi sono precursori degli ormoni del benessere. Il triptofano, per esempio, favorisce la produzione di serotonina, il cosiddetto ormone della felicità. La tirosina invece è coinvolta nella sintesi della dopamina, che favorisce la motivazione». Il consiglio «è di dare precedenza a tavola a quelle che hanno un ridotto contenuto di grassi saturi e alternare quelle d’origine animale a quelle d’origine vegetale per assicurarsi una dieta varia e completa. Occorre, inoltre, non associarle mai tra di loro nello stesso pasto e mangiarle a pranzo e a cena in combinazione alle verdure che ne facilitano la digestione». Ecco allora quali sono le proteine buone e in quali cibi trovarle.

Carne bianca magra

La carne di pollo e quella di tacchino sono una buona fonte di proteine nobili, complete di tutti gli aminoacidi essenziali. «Rispetto alla carne rossa che andrebbe consumata una-due volte a settimana, ha meno grassi. Assicura vitamina B12 e ferro, indispensabili per la produzione di globuli rossi la cui carenza può causare stanchezza e debolezza», dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino.

 Uova

Le uova sono un alimento che spesso è escluso dalla dieta, per via della convinzione sbagliata che il loro consumo sia dannoso. In realtà, consumate nella giusta quantità (2-4 uova a settimana) sode oppure alla coque, sono amiche della salute. «Contengono proteine ricche di aminoacidi essenziali che favoriscono la produzione del glutatione, un potente antiossidante. Apportano inoltre Omega 3 e minerali come il rame e lo zinco, essenziali per il corretto funzionamento del sistema nervoso».

Pesce

«Il pesce è una buona fonte di proteine nobili che possono essere consumate anche 4 volte a settimana. Quello azzurro (sardine, aringa, alici) e il salmone sono inoltre particolarmente ricchi di acidi grassi essenziali Omega 3, che grazie alla loro azione antinfiammatoria sono degli ottimi alleati della salute del cervello e del cuore».

Legumi

Fagioli, ceci, lenticchie, fave, piselli associati nello stesso pasto agli aminoacidi essenziali presenti nei cereali integrali o ai loro derivati come la pasta forniscono proteine complete. Sono inoltre poveri di grassi e privi di colesterolo, a vantaggio della linea e della salute», conclude la nutrizionista Nicoletta Bocchino.

Scoprite nella gallery gli altri cibi che sono fonte di proteine buone

La tiella di Gaeta. La ricetta

La tiella di Gaeta. La ricetta

Gaeta, dove la tradizione del mare incontra quella di terra in una specialità locale: la tiella

I suoi colori sono il bianco e il rosso. Conta 100 chiese e 7 meravigliose spiagge che hanno regalato da alcuni anni alla città la Bandiera Blu.
Gaeta, quasi al confine fra Lazio e Campania, ha un centro storico di origine medievale raggiungibile a piedi attraversando il Lungomare Caboto: la cattedrale, non lontana dal porto, presenta contaminazioni di stili orientali e occidentali mentre salendo verso il Tempio di San Francesco, ai piedi del Monte Orlando, è possibile godere di un panorama suggestivo.
Addentrandosi fra vicoli, ripide scalinate, botteghe e trattorie si viene rapiti da una scia profumata: è quella del piatto tipico di Gaeta, la tiella, con le sue varie declinazioni.
Qui, a differenza di altre zone d’Italia come la Puglia o il teramano, il termine tiella indica una pizza ripiena. Ma davvero molto speciale. Intanto va detto che abbraccia terra e mare perché a Gaeta è sempre stata intensa l’economia di scambio fra pescatori e contadini: il golfo è un vivaio di polpo verace mentre le campagne circostanti, a sud del cosiddetto Agro Pontino, forniscono olive, pomodori, zucchine, cipolle, scarola. Tutte queste materie prime del territorio vanno a farcire la doppia sfoglia della tiella che, nel tempo, ha visto ridotto il suo spessore a vantaggio della digeribilità. E anche della praticità dato che ha rappresentato nel corso dei decenni una sorta di street food da consumare a spicchi.
La regola base seguita da chef e pizzaioli è quella di lavorare a crudo con del sale le verdure, in modo da far uscire per osmosi l’acqua in eccesso.
Particolarmente adatta per la stagione estiva, la ricetta della Tiella di Polpi.

La ricetta della Tiella di Polpi

Ingredienti

500 g di farina
20 g di lievito naturale
3 cucchiai di olio d’oliva
200 ml di acqua tiepida
1 kg di polpi
100 g di olive di Gaeta snocciolate
100 g di pomodori pelati
Prezzemolo
Peperoncino
Sale q.b.

Procedimento

Mettere il lievito con il sale e l’olio in una ciotola. Aggiungere a mano a mano la farina fino a ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere l’impasto in uno strofinaccio e farlo lievitare per almeno 30 minuti. A parte, preparare il ripieno tagliando a pezzetti i polpi bolliti e conditi con olio d’oliva, prezzemolo, peperoncino e pomodori pelati. Aggiungere le olive snocciolate. Prendere una metà dell’impasto e stenderlo con un matterello fino a ottenere una sfoglia dello spessore inferiore a un centimetro. Ungere una teglia rotonda e foderarla con un disco di pasta. Mettere il ripieno e ricoprire con il secondo disco di pasta premendo i bordi. Infornare la tiella a 180 gradi per almeno 30 minuti fino a quando non diventa dorata. Servire tiepida.

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