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Come ottenere la cioccolata calda densa

Come ottenere la cioccolata calda densa

Altro che polvere di cacao, per ottenere una tazza di cioccolata calda come quelle che compaiono nelle pubblicità è necessario seguire l’insegnamento che arriva dal Belgio

L’idea che la cioccolata calda si possa preparare in un minuto, versando una bustina di polvere in un pentolino e dopo una mescolata è “già pronta” è stata dettata dalla moda del “tutto e subito”. Mentre come ogni cosa buona che si rispetti, quello della cioccolata calda dovrebbe essere un rito a cui dedicare il giusto tempo, senza fretta e approssimazione.

Come ottenere una cioccolata calda densa

Come insegnano i più grandi maestri cioccolatieri italiani, da Gobino a Pistocchi, fino all’Antica Dolceria Bonajuto, per preparare la vera cioccolata calda densa e cremosa non si usa la polvere di cacao, se non in minima parte eventualmente, ma il cioccolato fondente.

La tavoletta deve essere tritata e poi versata, a seconda dei gusti, nell’acqua o nel latte. C’è chi aggiunge poi un po’ di zucchero, chi anche un pizzico di sale, chi l’amido di frumento o la fecola per addensare. In Belgio il celebre Pierre Marcolini ha realizzato un preparato pronto all’uso dal nome accattivante, “cioccolato primitivo”.

Cioccolata calda sul bastoncino, in Belgio si fa così

Ed è proprio in Belgio, dove di cioccolato se ne intendono parecchio, tanto che a Bruxelles c’è anche un museo, che si sono inventati un modo simpatico e originale per preparare la cioccolata calda. Nelle centinaia di negozi scintillanti di praline in vetrina, è ormai consuetudine veder svettare bastoncini di legno infilzati in un cubo di cioccolato. Stiamo parlando della Hot Chocolate on a Stick, un modo per ottenere una cioccolata calda densa che rispetta la tradizione accorciando i tempi di esecuzione. A meno che non ci si voglia cimentare di persona con la realizzazione del proprio bastoncino preferito. Il vantaggio è che le varianti sono tantissime, non solo nei negozi ma anche a casa propria.

E si può preparare anche a casa

Bastano pochi ingredienti e uno stampo in silicone per ghiaccioli. Per prima cosa bisogna far sciogliere il cioccolato, al latte o fondente purché di qualità, nel microonde o a bagnomaria. Fatto questo, va aggiunto lo zucchero e o un pizzico di sale, cannella, peperoncino o un altro aroma a scelta. Dopo aver mescolato il tutto, mettere il composto in una sac à poche per riversarlo nello stampo. A questo punto infilzare il bastoncino e mettere in freezer per una decina di minuti. Dopo di che la vostra Hot Chocolate on a Stick è pronta per essere sciolta in una bella tazza di latte caldo.

Ricetta Polenta con ortaggi – La Cucina Italiana

Ricetta Polenta con ortaggi - La Cucina Italiana
  • 750 g farina di polenta gialla
  • 600 g cime di rapa da mondare
  • 600 g cipolline borettane
  • 350 g latte
  • 350 g sedano rapa a tocchetti
  • 300 g cavolo nero
  • 300 g polpa di zucca a tocchetti
  • 250 g cavolo verza
  • 250 g castagne lessate
  • 250 g Fontina Dop grattugiata
  • 60 g burro
  • 30 g farina
  • pepe
  • 2 cespi di radicchio tardivo
  • 1 tuorlo
  • aceto bianco
  • olio extravergine
  • sale
  • noce moscata
  • zucchero

Portate a ebollizione, in una pentola molto ampia, 3,8 litri di acqua con 30 g circa di sale. Assaggiate l’acqua per controllare il grado di sapidità ed eventualmente correggerlo secondo il vostro gusto.
Versate a pioggia la farina e mescolate subito con una frusta per evitare che si formino grumi. Riducete la fiamma al minimo e fate sobbollire mescolando con un cucchiaio di legno per 40-45 minuti.
Preparate una crema di formaggio partendo da una besciamella: sciogliete in una casseruola 30 g di burro con la farina, poi unitevi il latte e la fontina grattugiata. Lasciate che si fonda senza raggiungere il bollore, sempre mescolando con la frusta. Togliete dal fuoco, salate, pepate e profumate con noce moscata. Alla fine aggiungete il tuorlo e mescolate ancora. Tenete in temperatura su un bagnomaria caldo ma non bollente (potete preparare la crema il giorno prima e riscaldarla delicatamente prima di servirla).
Mondate nel frattempo le cipolline borettane. Fate appena dorare 30 g di burro e 30 g di zucchero in una casseruola, poi unite le cipolline e lasciatele caramellare per qualche minuto. Salate, quindi sfumate con 3-4 cucchiai di aceto, fate evaporare, infine bagnate con 1 bicchiere di acqua. Riducete la fiamma al minimo, coprite e cuocete per 15-18 minuti.
Aggiungete anche le castagne e cuocete ancora per 4-5 minuti sempre coperto; se necessario, unite ancora poca acqua. Pepate e aggiustate di sale.
Mondate il resto delle verdure. Lessate i tocchetti di sedano rapa per 10 minuti, scolateli e teneteli da parte. Nella stessa acqua lessate prima il cavolo nero per 3-4 minuti, unite la verza e cuocete per altri 3 minuti, aggiungete anche le cima di rapa e dopo 2 minuti scolate tutto, sgocciolando molto bene.
Rosolate i tocchetti di zucca in una casseruola capace con 4 cucchiai di olio per 5-6 minuti.
Unite il sedano rapa e il resto delle foglie sgocciolate. Fate insaporire per qualche minuto sulla fiamma vivace salate e pepate.
Distribuite nei piatti la polenta, le verdure, le cipolline, le castagne e la salsa di formaggio.

Giusina in Cucina, la Sicilia è servita: 4 chiacchiere e 1 ricetta

Giusina in Cucina, la Sicilia è servita: 4 chiacchiere e 1 ricetta

Lei è Giusi Battaglia e nel suo primo libro ha raccolto le più appetitose ricette della sua isola. Ne parliamo insieme con tanto di ricetta in anteprima

Che la Sicilia sia uno stato d’animo? Si ha questa impressione sfogliando le pagine del primo libro di Giusi Battaglia, “Giusina in cucina, La Sicilia è servita” (in uscita il 28 ottobre per Cairo Editore). Un ricettario made in Sud che mette istantaneamente di buon umore, complici le fotografie da acquolina in bocca e i colori solari degli ingredienti. Per chi non conoscesse la storia di Giusina, è quella di una palermitana trapiantata a Milano. Nel capoluogo lombardo Giusi apre la sua agenzia di comunicazione (tutt’ora in attività). Poi, nel fatidico anno 2020, mentre tutto il mondo è chiuso tra le mura di casa, ha inizio la sua inattesa avventura televisiva su Food Network, con il format da lei ideato in tempi di lockdown “Giusina in cucina – Gusto e tradizione palermitana”. E, ora, il suo primo libro, accurato compendio delle ricette della sua isola. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Giusina, che ci ha anche regalato una sua ricetta in anteprima esclusiva – la cassata al forno!

Come e quando nasce l’idea di questo libro?
«Confesso che scrivere un libro di cucina non era un sogno. Dal mio punto di vista era semplicemente impossibile che ciò potesse accadere e quindi non riuscivo neanche a sognare una cosa del genere. Invece, dopo alcuni mesi di messa in onda del mio programma in tv, mi è stata fatta questa straordinaria proposta. Ancora non riesco a crederci! E continuo a sentire di dover ringraziare Cairo Editore e Rossella Biancardi per aver creduto in me».

Facciamo delle anticipazioni: cosa troveranno i suoi fan nel libro?
«L’ABC dei migliori piatti base della cucina siciliana, i numeri primi. Piatti che rappresentano in toto la tradizione dell’isola. Per ogni piatto racconto qualcosa che mi sta particolarmente a cuore. Ho deciso di dar vita a un libro semplice, ma denso d’amore: per il cibo, per la mia terra e per la sua gente. Devo molto alle persone che mi seguono e che mi hanno sempre inondato di parole di stima. Il libro non è mio, ma nostro».

La sua avventura nel food è iniziata in pieno lockdown. Ci racconta del suo esordio sui social e di come un esperimento nato per gioco sia diventato un programma tv di successo?
«Durante il periodo più doloroso della pandemia, a marzo 2020, costretti a casa e angosciati, più o meno tutti abbiamo dedicato tempo alla cucina. Pubblicando sui social una foto con ricette di rosticceria, simbolo dello street food palermitano, ho ricevuto una proposta dal direttore di Food Network, Gesualdo Vercio. Non ho accettato subito, perché temevo di non essere in grado di gestire la mia emozione in tv. Mi sono convinta a farlo perché abbiamo filmato tutto in casa, io e mio marito Sergio, usando due smartphone. Non pensavamo potesse avere un seguito. E invece siamo qui. Un anno e oltre 40 puntate alle spalle. Incredibile, ma vero».

Oggi in che modo si occupa di food?
«Il food rappresenta una costante della mia vita, personale e professionale. Amo cucinare da sempre e non è mai stato un dovere farlo per la mia famiglia, bensì un piacere. Ora che ho ripreso a preparare le cene a casa sono la donna più felice del mondo. Lato professionale, già da molti anni mi occupo di comunicazione del settore food, e fin dall’inizio ho subito il fascino di questo mondo».

Esiste una sua giornata lavorativa tipo?
«Sicuramente è scandita da ritmi molto intensi. Attacco al mattino presto e a parte una velocissima pausa pranzo, passo la mia giornata al pc, perché considero il mio lavoro una priorità. Pensate che anche quando registro le puntate la produzione mette in piano anche le mie call. Non posso abbandonare il lavoro che amo e che svolgo da oltre vent’anni».

La Sicilia è nel suo DNA. Come definirebbe la cucina della sua isola?
«Adoro la cultura gastronomica siciliana. Senza timore di essere smentita, credo che sia una delle cucine più ricche e intense della Penisola».

Falsi miti da sfatare sulla cucina siciliana?
«Non credete a chi vi dice che è una cucina pesante. Esistono tantissimi piatti della tradizione a base di verdura ed è molto adatta a chi vuole seguire un regime vegetariano».

Il piatto che più di tutti rappresenta Palermo?
«Sono così tanti! Se proprio devo scegliere, direi lo sfincione. Ma sto facendo un torto a tutte le altre meraviglie, lo so».

La colazione tipo in Sicilia (per farci venire l’acquolina)?
«A Palermo si varia molto con il primo pasto del mattino. C’è chi adora il classico cornetto o la ciambella con lo zucchero, ma anche il calzone o l’arancina, da accompagnare alla tazza di cappuccino. Ma ricordo da bambina la fila di prima mattina a Porta Carbone, la mattina presto, con una folla di avventori che mangiavano a colazione ‘u pani ca meusa. A Catania e Messina, invece, si fa colazione con granita e brioche. Una meraviglia».

Che consigli dà a chi desidera approcciare la cucina siciliana, ma teme preparazioni complesse?
«Di leggere il mio libro. Vi assicuro che le ricette sono super facili e non capiterà che le preparazioni non riescano. L'unica difficoltà, a volte, consiste nel reperire alcuni ingredienti, ma ci
sono sempre dei validi sostituti».

Cosa non manca mai nel frigo e nella dispensa di casa?
«Pomodorini, zucchine, acciughe, formaggi. Così qualche buona ricetta viene sempre fuori».

Uno chef siciliano assolutamente da conoscere?
«Pino Cuttaia. Un uomo, un mito: lo amo. È la perfetta essenza della cucina siciliana. Tradizione e innovazione. Penso che sia uno dei miglior chef al mondo».

Il suo comfort food per risollevare l’umore?
«La pizza. Solo impastarla mi rende felice».

La Cassata al Forno di Giusina

Dal libro”Giusina in cucina, La Sicilia è servita” in anteprima esclusiva:
«La cassata al forno è un dolce amatissimo e molto diffuso a Palermo e provincia. È un po’ l’antesignana della cassata classica. Fu la prima vera e propria cassata: quella oggi più comune con la frutta candita arrivò solo a fine Ottocento. La mia preferita è proprio quella al forno. La frolla insieme alla ricotta, con lo zucchero a velo e se vi piace un po’ di cannella, è un connubio che non potete non provare almeno una volta nella vita. Secondo la tradizione si mangia a Pasqua, ma oramai anche a Natale e per le feste comandate. Unica raccomandazione: ricotta di pecora. Non è ammessa la vaccina!»

Ingredienti per 6/8 persone:

Per la frolla
350 g di farina
150 g di burro (non freddo) 150 g di zucchero
2 tuorli e 1 uovo
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
scorza di limone non trattato sale

Per la crema di ricotta
1 kg di ricotta di pecora
300 g di zucchero semolato
100 g di gocce di cioccolato fondente

Per guarnire
zucchero a velo
cannella

Preparazione:
Grattugiate la scorza del limone e unitela allo zucchero.
Mescolate la farina, il burro, le uova e gli altri ingredienti.
Lavorate e create l’impasto.
Avvolgete nella pellicola per alimenti e fate riposare per un’oretta in frigo.

Per la crema di ricotta:
Unite lo zucchero alla ricotta e mescolate bene.
Fate riposare per un’oretta, quindi setacciatela per rendere la crema il più fluida possibile.
Aggiungete le gocce di cioccolato.
Imburrate e infarinate una teglia a cerniera (la mia ha un diametro di 24 cm).
Stendete un cerchio di frolla sulla base, e rivestite anche i bordi.
Bucherellate la base della frolla.
Aggiungete la ricotta.
Chiudete con un altro disco di frolla e sigillate i bordi.
Bucherellate anche questa parte.

Cuocete in forno statico per 45 minuti a 180 gradi.
Togliete dallo stampo dopo che si è raffreddata, giratela (si serve dalla parte della base) e servite con zucchero a velo e cannella.

Ricerche frequenti:

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