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Cinque piatti giapponesi dai nomi bizzarri

Cinque piatti giapponesi dai nomi bizzarri

La cucina del Sol Levante è ricca di sapori, accostamenti e ingredienti per noi inusuali, nonché di ricette che hanno dei nomi creativi e davvero stravaganti. Abbiamo scelto per voi cinque tra i piatti tradizionali giapponesi che hanno i nomi più bizzarri

In Italia quando si parla di cucina giapponese si pensa soprattutto a sushi e sashimi, preparazioni che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. In realtà il Sol Levante ha un’ampissima e diversificata varietà di specialità tradizionali, affascinanti, ma meno note. Molti piatti nipponici sono caratterizzati da ingredienti inusuali e da complessi abbinamenti di sapori per noi strani e talvolta perfino sgradevoli, poiché lontani dalle nostre abitudini alimentari occidentali e dai gusti a cui il nostro palato è abituato. Ne sono un esempio il carpaccio di carne di cavallo cruda, i noodle e le zuppe serviti freddi e tutte le prelibatezze a base di interiora, insetti, pesci vivi o cibi fermentati dall’odore e dal sapore forte e pungente.
A risultare curiose, però, non sono solamente molte delle ricette e dei cibi della cultura gastronomica giapponese, ma anche i relativi nomi. Se molti di questi sono traducibili come descrizioni didascaliche di tutto quello che è contenuto nel piatto, altri sono invece nomi insoliti, talvolta stravaganti e altre volte affascinanti.
Abbiamo quindi selezionato per voi cinque piatti tradizionali giapponesi dal nome davvero bizzarro, quasi più strani dei piatti stesso.

1) Shirako

Iniziamo con un cibo che, seppur comunemente mangiato dai giapponesi, viene spesso accolto dai giapponesi con non pochi pregiudizi e un certo disgusto. Parliamo dello shirako, che letteralmente può essere tradotto con “bambini bianchi”, ovvero il sacco spermatico di alcuni pesci. Se in Italia questo piatto è noto come lattume e diffuso perlopiù in Sicilia, in Giappone è molto popolare e viene utilizzato in molte preparazioni, servito freddo o caldo e mangiato fritto, bollito o condito.

2) Okonomiyaki

Okonomiyaki significa letteralmente “qualunque cosa ti piaccia grigliata”, e altro non è che una ricca frittata giapponese a base di uova, cavolo verza e pastella, cucinata appunto su piastra, e ripiena di ingredienti popolari locali, quali pancetta di maiale o gamberetti, il tutto condito in genere con una salsa agrodolce e con la maionese giapponese Kewpie.

3) Sukiyaki

Il sukiyaki è una zuppa ricca di sapore e di ingredienti, una preparazione antica e molto apprezzata nel periodo invernale, spesso consumata in occasione di festività.
Il nome può essere tradotto come “cucinare ciò che ami” e sta proprio a evidenziare l’aspetto sociale della pietanza. Questo piatto unico tradizionale ha come ingredienti base il brodo, i noodle di riso, la carne di manzo e diverse verdure, ma ne esistono tantissime varianti.

4) Kitsune Udon

Questo piatto giapponese è una delle tante ricette a base di udon, ovvero la pasta fresca tradizionale preparata con farina di grano tenero e generalmente servita in brodo. Questa versione, una delle preferite dai giapponesi, consiste in un brodo con all’interno noodle udon, tofu fritto abura-age e condimenti vari tra cui peperoncino in polvere e cipollotti freschi. Il nome significa “gli udon della volpe” e sebbene possa far pensare alla carne di volpe, deriva in realtà da una credenza popolare secondo la quale le volpi sono golose di tofu fritto, così come si dice che il colore del tofu ricordi quello delle volpi.

5) Oyakodon

Il nome di questo piatto, facile e veloce da preparare e molto popolare e molto amato in Giappone, può essere tradotto letteralmente con “genitori e figli”, nome che si riferisce ai due ingredienti principali, ovvero il pollo e le uova. L’oyakodon consiste infatti in una ciotola di riso a cui vengono aggiunti brodo dashi, pezzetti di pollo, uova strapazzate e condimenti tipici vari che includono la salsa di soia, il mirin e il cipollotto fresco tagliato a fettine.


Foto: piatto giapponese nome strano Oyakodon_Stin Shen Flickr.jpg (cover)

Foto: piatto giapponese nome strano-Oyakodon_wikipedia.jpg
Foto: piatto giapponese nome strano お好み焼き okonomiyaki_Minato Kaidou_Flickr.jpg
Foto: Piatto giapponese nome strano_Kitsune_udon_by_chou_i_ci_in_Kyoto.jpg
Foto: Piatto giapponese nome strano Sukiyaki_WordRidden Flickr.jpg
Foto: Piatto giapponese nome strano_Shirako_Wikipedia.JPG

Ricetta Orzotto alla curcuma e squacquerone

Ricetta Orzotto alla curcuma e squacquerone
  • 300 g orzo perlato
  • 100 g squacquerone o stracchino morbido
  • 50 g guanciale a fettine
  • 3 pz radici di curcuma fresche
  • sale

Per la ricetta dell’orzotto alla curcuma e squacquerone, pelate le radici di curcuma e tagliatele a fettine. Mettetele in una casseruola con 1,5 litri di acqua; cuocetele per 5 minuti dal bollore. Tostate l’orzo «a secco» con una presa di sale, per 1 minuto. Portatelo a cottura in circa 20 minuti, bagnandolo via via con il brodo di curcuma. Mantecate infine l’orzotto con 2 cucchiai di squacquerone e completatelo con il guanciale abbrustolito in padella e il resto dello squacquerone.

Cream tart, la torta perfetta per ogni occasione!

Cream tart, la torta perfetta per ogni occasione!

Siete in cerca di un’idea originale per festeggiare il compleanno? O la prossima Festa della Donna? O la Festa della Mamma? C’è una torta che risolve ogni situazione: la cream tart!

Molto scenografica, ma soprattutto buona: è la cream tart, una torta formata da due strati di pasta frolla, farcita di crema al mascarpone e infine decorata con fantasia. Una torta che mette d’accordo davvero tutti e ora vi spieghiamo il perché.

Primo, è golosa e coloratissima con i macaron, la frutta, i fiori eduli e tutto quello che di più bello vi viene in mente! Poi le si possono dare tutte le forme che si desiderano (di cuore per San Valentino, di numero per un compleanno, di fiore per la Festa della Donna…) e diventa immediatamente la protagonista dei vostri scatti da pubblicare su Instagram.

Inventata dalla pasticcera israeliana Adi Klinghofer, è subito entrata nelle tendenze social. Qui sotto, nella ricetta, vi spieghiamo come realizzarla passo passo in casa vostra, mentre nella gallery vi sveliamo qualche segreto per renderla ancora più buona.

La ricetta della cream tart

Ingredienti

Gli ingredienti per la pasta frolla sono: 140 gr di farina 00, 125 gr di burro, 125 gr di farina di mandorle, 25 gr di zucchero, 1 uovo.
Gli ingredienti per la crema sono: 200 gr di panna fresca liquida, 200 gr di mascarpone, 50 gr di zucchero a velo, ½ baccello di vaniglia.
Gli ingredienti per la decorazione sono: 4 macarons, frutti di bosco misti (fragole, more, mirtilli…) qb, cioccolato fondente in riccioli qb, zucchero a velo qb (qui gli ingredienti possono variare secondo la fantasia di ciascuno).

Procedimento

In primis, preparate lo stencil con la forma desiderata. Prendete bene le misure: poi la pasta frolla ridimensionata dovrà cuocere in forno, quindi deve starci. Poi cominciamo dalla pasta frolla: in una ciotola unite la farina 00, la farina di mandorle, il burro in tocchetti e lo zucchero. Impastate a mano. Poi unite l’uovo e continuate a impastare, finché non si addensa l’impasto. Date al composto una forma a lingotto, ponetelo nella pellicola trasparente, sigillatelo e mettetelo in frigo a riposare per circa 2 ore. Trascorse le 2 ore, stendete la pasta su un foglio di carta da forno per un’altezza di circa 3 mm e bucherellate la sfoglia con i rebbi della forchetta.
Ora è il momento di posizionare lo stencil sulla pasta frolla e, con l’aiuto di un coltellino, ritagliare la forma desiderata per entrambi gli strati che serviranno. Preriscaldate il forno a 180° e infornate le due sagome di pasta frolla per circa un quarto d’ora. Sfornate e lasciate raffreddare.
Ora è il momento di preparare la crema. In una ciotola, unite la panna, i semi di vaniglia e iniziate a montare, aggiungendo lo zucchero a velo. Una volta che la panna è montata, aggiungete poco alla volta il mascarpone, montando dal basso verso l’alto. Riponete la crema in un sac à poche. Prendete la vostra prima sagoma di pasta frolla e decoratela con tanti piccoli ciuffetti ravvicinati. Poi, sopra posizionate la seconda sagoma e ripetete l’operazione di decorazione con la crema.
Ora, la decorazione: tagliate a metà le fragole, private delle foglioline, e ponetele a piacere tra i ciuffi di crema. Fate lo stesso con gli altri frutti di bosco, con i macarons e i riccioli di cioccolato. Spolverizzate con lo zucchero a velo. Mettete in frigo per 30 minuti prima di servirla.

Ricerche frequenti:

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