Tag: ricette vegane

La marmellata di cipolle di Tropea per accompagnare i formaggi

La marmellata di cipolle di Tropea per accompagnare i formaggi

Dolce e un po’ agra, questa confettura darà un tocco in più ai vostri formaggi preferiti

La cipolla rossa di Tropea è una varietà di cipolla le cui origini arrivano sino ai Fenici e che si coltiva lungo la costa tirrenica che da Vibo Valentia arriva sino a Cosenza. Dal sapore dolce e dalla consistenza croccante, questo prodotto ha ottenuto la denominazione IGP nel 2008. Il suo gusto e la sua dolcezza sono perfetti per preparare una marmellata, dal sapore intenso e definito, perfetta per accompagnare formaggi sia di mucca che di capra, stagionati o più freschi e delicati. Si può spalmare sopra le fettine di formaggio o servire accanto a un plateau variegato di latticini. Una volta provata, non potrete più rinunciare a questo abbinamento!

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Le cipolle di Tropea, un toccasana per la salute

Non storcete il naso voi detrattori delle cipolle: la qui presente rossa di Tropea vanta una lunghissima lista di benefici per la salute, che anche il più riottoso dei consumatori dovrà capitolare! Diuretica, lassativa, altamente digeribile e ricca di vitamine. Queste le proprietà della cipolla rossa di Tropea IGP. Ma c’è dell’altro! E’ anche antisettica, anestetica, diuretica, emolliente, antiasmatica, curativa contro i reumatismi, il mal di testa, gli ascessi. Favorisce la secrezione biliare, contrasta raffreddore e influenza, regola il tasso di colesterolo nel sangue e allontana il rischio di tumori. Inoltre, essendo composta per il 90% d’acqua, per l’1% da proteine e da minerali importanti oltre che da pochissimi grassi, è un alimento perfetto anche per chi segue un regime ipocalorico.

La ricetta della marmellata di cipolle di Tropea

Ecco come preparare una marmellata con le cipolle di Tropea.

Ingredienti

600 g cipolle rosse di Tropea, 100 g zucchero di canna, il succo filtrato di un limone, 1 foglia di alloro, due bacche di ginepro, un pizzico di sale, 100 g di pinoli.

Procedimento

Pelate le cipolle, affettatele e mettetele in una casseruola insieme allo zucchero, al succo di limone e al sale. Cuocete a fuoco dolce per un’ora. A metà cottura unite la foglia di alloro, le bacche di ginepro e i pinoli. Mescolate bene perché la marmellata non si attacchi. Una volta pronta, togliete la foglie di alloro e versatela immediatamente nei vasetti precedentemente sterilizzati, chiudete con il tappo e metteteli a testa in giù sino a che si saranno raffreddati. Controllate quindi che si sia formato il sottovuoto: i tappi non dovranno fare il classico “click clack”.

Nel tutorial qualche consiglio in più per preparare la marmellata di cipolle di Tropea

Ricerche frequenti:

» Gelato alla ricotta e limoncello

Misya.info

Innanzitutto montate la panna, ben fredda di frigo.

A parte, lavorate la ricotta e lo zucchero con le fruste fino a rendere la ricotta liscia e cremosa, quindi incorporate il limoncello e poi anche la panna montata, delicatamente, con un movimento dal basso verso l’alto, in modo da non farla smontare.

Versate il composto in un contenitore ampio e basso (meglio se freddo di freezer), mettete in freezer e lasciatecelo almeno 4 ore, riprendendolo però ogni 45 minuti circa per mescolare bene, in modo da rompere i cristalli di ghiaccio.

Il gelato alla ricotta e limoncello è pronto, non vi resta che servirlo.

10 ricette con il pane raffermo: fra tradizione e modernità

10 ricette con il pane raffermo: fra tradizione e modernità

Non solo ricette del recupero, con il pane raffermo, ma veri e propri piatti simbolo della cucina italiana più altre moderne interpretazioni.

Il pane, anche solo l’odore fa venire fame.
Fragrante e accogliente viene voglia di comprarne a chili e spesso, infatti, se ne compra troppo! Un tempo avanzare il era praticamente impossibile, considerato un ingrediente prezioso e versatile tanto che perfino il pane raffermo veniva riutilizzato per preparare piatti genuini per tutta la famiglia, dall’antipasto al dolce.
‘’Guai a buttare il pane raffermo!”

Esclamavano mamme e nonne abituate a rimboccarsi le maniche per impastare quella miscela di acqua e farina che doveva bastare per parecchi giorni. Ora il pane si compra facilmente, basta andare dal fornaio e scegliere fra gli scaffali infarinati. Così capita di comprarne in eccesso e lasciarlo lì a seccare tristemente nel sacchetto di carta. Eppure la storia della cucina italiana affonda le sue radici proprio sulle tradizioni più semplici, come quella del pane raffermo, riutilizzato da nord a sud, lungo tutto lo stivale, in squisite ricette regionali dai passatelli agli anolini, dalla panzanella alla ribollita, dalla frisella al pancotto oppure in più moderne interpretazioni.

Se dunque avete esagerato nell’acquisto avete due alternative: congelarlo quando ancora fresco e poi toglierlo dal freezer qualche ora prima dell’utilizzo, oppure provare una di queste 10 ricette.

Pappa al pomodoro per 4 persone

Si parte rosolando uno spicchio di aglio e una cipolla tritata in un bel filo di olio, poi si elimina l’aglio e si aggiungono circa 500 g di pomodori pelati e frullati, quindi si porta a bollore, si unisce un ciuffo di basilico spezzettato e si fa cuocere con calma per una decina di minuti. Si taglia il pane raffermo a pezzetti e lo si aggiunge alla salsa, mescolando. Non appena il pane sarà ben inzuppato si aggiunge circa un litro di brodo, bollente, meglio se di carne. A questo punto si regola di sale e pepe e si fa sobbollire per 15 minuti. Alla fine si spegne e si fa riposare per un’oretta mescolando spesso per amalgamare gli ingredienti. Si serve con un filo di olio buono e foglie fresche di basilico.

Gnocchi verdi di pane per 4 persone

Si spezzettano 200 g di pane raffermo e si ammollano in 125 g di latte. Si lessano 250 g di coste (solo la parte verde più tenera) poi si scolano, si strizzano e si frullano con il pane, anche lui ben strizzato. Si incorpora un uovo, il sale e all’occorrenza del pangrattato (deve risultare un impasto malleabile). Si lavora la pasta su un piano infarinato, si divide in 4 pezzi, si arrotola ciascuno con le mani formando dei lunghi filoncini grossi quanto un dito e si tagliano a tocchetti di un paio di centimetri. A questo punto si lessano gli gnocchi in acqua salata per 5’ e, dopo averli scolati, si condiscono a piacere con sugo di pomodoro, pesto o burro fuso e salvia.

Pennette con pane e alici per 4 persone

Si taglia a dadini 50 g di pane pugliese raffermo e si condisce con olio, il succo di mezzo limone, sale, pepe, un cucchiaio di erba cipollina e maggiorana tritate, poi si inforna a 160°C per una decina di minuti, giusto il tempo di tostarli. Si lessa la pasta e nel frattempo si rosolano 150 g di alici diliscate in un filo di olio per un paio di minuti, si bagnano con un mestolo di acqua di cottura e si insaporiscono con del prezzemolo tritato. Si scola la pasta, si tuffa nelle alici, si mescola e si serve con i cubetti di pane tostati.

Pane pugliese per 4 persone

Si adagiano su un vassoio 4 belle fette di pane casereccio raffermo, si strofinano con uno spicchio di aglio poi si bagnano con poca acqua per ammorbidirle. Si cospargono con abbondante polpa di pomodoro, basilico spezzettato, origano, sale, pepe e un generoso filo di olio extravergine d’oliva.

Dolce morbido di pane alle pesche per 6 persone

Si ammollano 150 g di pane raffermo in una soluzione con 100 g di latte e altrettanti di acqua, nel frattempo si montano 2 uova con 80 g di zucchero, vi si aggiunge il pane strizzato, 500 g di pesche, sbucciate e spezzettate e una trentina di chicchi d’uva. Si aromatizza il composto con un po’ di scorza di limone grattugiata e rum a piacere. Si cosparge una teglia con burro, pangrattato e zucchero e dopo avervi versato il composto, si inforna a 180°C per 30’. Si serve con zucchero a velo e altra frutta a piacere.

Frittelle di pane ubriaco per 6 persone

Si mettono a bagno circa 300 g di pane raffermo, coperto di vino bianco. Si mescolano in una ciotola 3 uova, 70 g di zucchero e un pizzico di sale, poi si unisce il pane strizzato e si amalgama. Si insaporisce il composto con della scorza grattugiata di arancia e limone e una generosa spolverizzata di cannella. A questo punto si unisce la farina, partendo da 30 g e fermandosi non appena l’impasto sarà piuttosto consistente, poi lo si tuffa a piccole cucchiaiate in olio bollente di semi. Si sgocciolano le frittelle ottenute su carta da cucina e si spolverizzano con zucchero a velo. Volendo, si possono irrorare con un filo di miele.

Zuppa paesana valdostana per 4 persone

Si tagliano 300 g di pane raffermo a grosse fette, poi si affettano 200 g di formaggi valdostani, tipo Fontina e toma. Dopo aver disposto alcune fette di pane sul fondo di una pirofila, si copre con una parte di formaggio affettato e una bella spolverizzata di grana grattugiato. Si prosegue con un altro strato di pane, formaggio e grana, per una teglia più ricca si può fare un terzo strato. A questo punto si bagna con brodo bollente, di carne, ma va bene anche vegetale e si inforna a 180°C per una ventina di minuti. Si serve fumante e filante.

Mondeghili per 4-6 persone

Si inizia con l’ammollare circa 90 g di pane raffermo in 160 g di latte, quindi si tagliuzza un bel pezzo di bianco costato di manzo, già lessato, e lo si trita con un etto abbondante di mortadella e un ciuffone di prezzemolo. Si amalgama il composto con 2 uova, 50 g di grana grattugiato, sale, pepe e il pane ammollato e strizzato. Si modellano una ventina di polpette leggermente schiacciate, le si passa nell’uovo sbattuto poi nel pangrattato, infine si friggono nel burro, voltandole spesso fino a doratura.

Baccalà in umido alla ghiotta per 6 persone

Si tagliano a pezzi i filetti di baccalà, grossomodo 1 kg già dissalati, ammollati e diliscati, si infarinano poi si soffriggono in un velo di olio bollente per un paio di minuti per lato. Nel frattempo si rosolano 50 g di pane raffermo sbriciolato, in un’altra padella, con un cucchiaio di olio e uno spicchio di aglio per 2 minuti, affinché abbrustolisca ma non bruci. Si trasferiscono i filetti di baccalà in una teglia unta di olio, ci si adagiano sopra 3 pomodori belli grossi tagliati a filetti, 100 g di olive nere, un cucchiaio di capperi dissalati, la mollica abbrustolita e si condisce con un filo di olio. Si cuoce in forno a 180°C per una decina di minuti, quindi si sforna.

Canederli tirolesi per 4-6 persone

Si battono 3 uova con 250 g di latte. Si tagliano 250 g di pane raffermo a cubetti e si mescolano alle uova. A questo punto si aggiungono 150 g di speck e 50 g di salame, tritati, qualche filo di erba cipollina tagliuzzata, un ciuffetto di prezzemolo tritato, sale e noce moscata. Si amalgama bene e si lascia insaporire il composto per un’ora a temperatura ambiente. Si unisce la farina al composto mescolando accuratamente poi si formano 18 palle (canederli) e si infarinano leggermente. Si cuociono in un buon brodo di carne bollente per 15-20 minuti, quindi si servono in brodo, asciutti o soffritti in abbondante burro.

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