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Dolci facili in 10 minuti con la pasta sfoglia

Dolci facili in 10 minuti con la pasta sfoglia

Dolci facili e velocissimi con la pasta sfoglia? Scoprite tre idee originali per chi non ha molto tempo a disposizione

I dolci in 10 minuti con la pasta sfoglia sono un’ottima alternativa per chi ha voglia di qualcosa di sfizioso ma non ha molto tempo (o voglia). Sono semplici da preparare e si può usare la pasta sfoglia già pronta. Chi, invece, vuole realizzarla in casa avrà naturalmente bisogno di più tempo e può seguire la nostra ricetta della pasta sfoglia passo dopo passo per non sbagliare la preparazione.

Con questo impasto si possono preparare sia piatti salati che dolci, con una resa sempre impeccabile e una tecnica di realizzazione delle ricette adatta anche a chi non è particolarmente bravo in cucina.

Scopriamo 3 idee velocissime per dei dolci in 10 minuti con la pasta sfoglia.

Sfogliatine di mele – ricetta

Ingredienti

1 rotolo pasta sfoglia rettangolare
2 mele
succo di un limone qb
marmellata con gusto a piacere qb
1 tuorlo d’uovo
latte qb
zucchero a velo qb

Procedimento

Questo buonissimo dolcetto si prepara davvero in 10 minuti. Iniziate sbucciando le mele e tagliatele a fettine abbastanza sottili. Bagnatele con il succo di un limone e stendete la pasta sfoglia, bucherellandola con una forchetta. Dividetela poi in otto rettangoli di egual misura e mettete un cucchiaino di marmellata (meglio se di albicocche o di pesche) in ogni formina. Mettete le fettine di mela sopra la confettura e spennellate i bordi della sfoglia con il tuorlo sbattuto e 2 cucchiaini di latte.

Chiudete la pasta e sigillate i lembi con una forchetta e fate cuocere le sfogliatine di mela in forno caldo a 180°, per circa 8 minuti o finche la superficie della pasta diventa ben dorata.

Sfornate, fate raffreddare leggermente e poi (a piacere) spolveravate con zucchero a velo prima di portare il dolce a tavola.

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Torcinelli di pasta sfoglia – ricetta

Ingredienti

2 rotoli di pasta sfoglia rettangolari
100 g di zucchero semolato
acqua qb

Procedimento

Quanto tempo serve per i torcinelli? Sono davvero dei dolci da fare in 10 minuti con la pasta sfoglia, cottura compresa! Semplici da realizzare ma sfiziosi e gustosissimi, perfetti per una merenda o un dessert a fine pasto.

Iniziate la preparazione spolverando il piano di lavoro con lo zucchero semolato, posandoci sopra i rotoli di pasta sfoglia uno alla volta. Con un pennellino e una tazzina di acqua bagnate uno dei due rettangoli di sfoglia e poi poggiateci sopra l’altro, facendoli aderire bene. Tagliate dei rettangoli di pasta di circa 10 cm di altezza e 2 cm di larghezza e poi attorcigliateli su loro stessi.

Mettete i dolcetti su una teglia con la carta forno, spolverate con lo zucchero e poi fateli cuocere in forno a 180° per circa 10 minuti.

Bomboloni di pasta sfoglia al cioccolato – ricetta

Ingredienti

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
10 biscotti tondi al cacao
crema spalmabile alle nocciole tipo nutella
latte freddo qb
zucchero a velo qb

Procedimento

Iniziate la preparazione di questo dolce veloce e gustoso stendendo la pasta sfoglia su un piano di lavoro. Mettete in una ciotola il latte da frigo e bagnateci velocemente i biscotti prima di disporli su una metà della pasta distanziandoli tra loro. Mettete quindi un cucchiaio di nutella su ogni biscotto e poi richiudete la sfoglia su se stessa, sigillando bene i bordi. Con l’aiuto di un coltello o – meglio ancora – utilizzando un coppapasta largo circa 5 cm, dividete la sfoglia in 10 parti e ricavate i bomboloni, sigillando ancora una volta i bordi di ogni pezzo.

Riponete i dolcetti su una teglia con carta forno, spennellate con il latte e fateli cuocere in forno preriscaldato a 200° per circa 10 minuti o comunque fino a quando sono ben dorati e gonfi. Spolverate con lo zucchero a velo e portateli a tavola. Si possono consumare sia caldi che freddi.

Per tante altre idee dolci o salate velocissime da preparare sfogliate la gallery

Ricerche frequenti:

Gli gnocchi ricci, l’antichissima ricetta di Amatrice

Gli gnocchi ricci, l’antichissima ricetta di Amatrice

Sembra che sia ancora più antica dell’amatriciana: la ricetta degli gnocchi ricci nasconde un segreto, che è nella manualità e nella costanza di chi li prepara. Come quella superba di Maria, del ristorante Roma

Fra le tante ricette della zona di Amatrice, ce n’è una che merita di essere scoperta. Per una volta non stiamo parlando dell’amatriciana, cavallo di battaglia della piccola cittadina, dei suoi abitanti e di tutta la zona circostante. Ma degli gnocchi ricci, una pasta fatta a mano e realizzata come da tradizione con una superba manualità. Secondo alcune fonti si tratta di una preparazione ben più antica dell’amatriciana stessa, consumata dalle famiglie nobili del luogo e tramandata fino a oggi. Di certo un piatto più sconosciuto, una chicca della cucina amatriciana e laziale.

Cosa sono gli gnocchi ricci

Prima di tutto gli gnocchi ricci non sono gnocchi, nel senso che nell’impasto sono presenti tre ingredienti, farina, acqua e uova, ma non patate. Quelle che si formano inizialmente dall’impasto però, prima di lavorarle manualmente, sono piccole porzioni, poco più grandi di un’unghia, che hanno la forma degli gnocchi. Da qui la lavorazione si fa complessa: gli gnocchi vanno trascinati con le dita, rivoltati e poi lasciati seccare. Nel girarli acquistano la riconoscibile forma “a riccio”.

La ricetta degli gnocchi ricci

A raccontare la ricetta del piatto c’è Maria, cuoca storica e tenace del ristorante Roma, che ha tramandato le ricette della famiglia Bucci fino a oggi, di generazione in generazione. Il ristorante infatti ha aperto nel 1896, proprio ad Amatrice, ed è il più antico della cittadina. Negli anni è cresciuto diventando anche albergo e luogo per ricevimenti, con più di 500 coperti. Al momento del sisma del 24 agosto 2016, era in costruzione anche una piscina. Dal 2017 viene creata un’area food molto vicina ad Amatrice, che potrà accogliere i ristoratori e le ristoratrici che hanno perso le proprie attività. Tra queste, fortunatamente, c’è anche il ristorante Roma, con Maria e i suoi figli, Simona e Alessio, e con le sue copiose fiamminghe di amatriciana, gricia, ravioli e risotto papale, una ricetta creata in occasione della visita di papa Giovanni Paolo II, con prosciutto, besciamella e mozzarella; e poi ci sono i dolci della tradizione preparati da Alessio, tra cui i piccoli gelatini, il tartufo, la torta mimosa, la millefoglie, la zuppa inglese e lo strepitoso zabaione.

Gnocchi ricci
Gnocchi ricci.

E poi loro, gli gnocchi ricci, che in questo nuovo spazio, decisamente più piccolo del precedente, ma ancora accogliente e vivo come sempre, non smettono di avere un ruolo di primo piano. Maria racconta di una preparazione meticolosa, integralmente fatta a mano, che richiede una certa manualità e velocità. Proprio per questo, se ne fanno pochi per volta, in modo da accontentare tutti i clienti. La ricetta classica vorrebbe come condimento il sugo di castrato, ma è possibile anche scegliere altre varianti: l’amatriciana, l’amatriciana bianca (come qui chiamano la gricia), il sugo semplice oppure un condimento in bianco con burro e salvia. In ogni variazione è presente una ricchissima dose di formaggio a completare la pasta, molto sorprendente per la consistenza corposa e allo stesso tempo viscosa della pasta, perfetta per accogliere il condimento.

E l’impasto? Si parte da due impasti differenti. Mezzo chilo di farina in tutto, divisa in due parti. In una si aggiungono cinque uova, nell’altra, la stessa quantità di liquidi in acqua bollente. Dopo averli lavorati, i due impasti saranno riuniti e si potrà cominciare la parte della modellazione degli gnocchi, indubbiamente quella più complessa. Tra tutti i ristoranti amatriciani, il ristorante Roma è sicuramente il migliore dove gustare questo piatto o, in occasioni speciali, richiederli su ordinazione. Sia per la presenza della ricetta originale, sia per la passione e la perseveranza con cui vengono proposti.

Come fare il panino all’italiana

Come fare il panino all'italiana

1 panino oppure due fette di pane ai cereali misti
50 g mortadella affettata
60 g ricotta tipo scorza nera
80 g pistacchi pelati
Limone
Timo limonato
Sale grosso

Procedimento

Raccogliete i pistacchi in un mortaio e pestateli con 2‐3 grani di sale grosso fino a ottenere una pasta grossolana.
Tagliate a metà il panino, distribuite una parte di pasta di pistacchio sulla mollica e imbottitelo con le fette di mortadella, scaglie di ricotta e altra pasta di pistacchio. Aromatizzate con poche foglioline di timo limonato e scorza di limone grattugiata.

Il panino virtuoso

Per preparare insieme a noi questo panino, vi proponiamo una lista di realtà produttive virtuose e sostenibili e cosa le definisce tali.

Pane

Nicolò è la terza generazione del Panificio Grazioli, aperto a Legnano nel 1973. Utilizza da sempre solo materie prime di grande qualità e accortezze da filiera cortissima. Sforna tanti pani di pezzature grandi e piccole (ottimo anche quello di segale). Alle due sedi di Legnano si è aggiunta di recente una terza sede, in via Poliziano 13, a Milano.

Come si definisce un buon panepane

1. Farina di grano tenero (tipo Manitoba, esaltatrice di sapori), macinata dal Mulino Bava di Abbiategrasso, al ritmo lento dell’acqua che scorre nel Ticino.
2. Impasto con lievito madre, leggero e altamente digeribile. Cottura a temperatura bassa (pezzature da 1 kg in forno a 210 °C per 50 minuti).
3. Riposo delle pagnotte: 4‐5 ore fuori del forno per fare asciugare il vapore acqueo.
4. Pane imbustato in sacchetto di carta. Se conservato bene, dura una settimana.

Mortadella

Il Salumificio Mec Palmieri di San Prospero, nella Bassa Modenese, ha una storia centenaria. Tre generazioni dopo, quattro fratelli danno degno seguito allo spirito delle origini con ottimi cotechini, zamponi e una mortadella elegante, con colesterolo molto basso e completamente priva di glutine.

Come si definisce una buona mortadellamortadella

1. Impasto da tagli nobili del maiale (coscia e spalla) e parti grasse ricavate dalla gola, quindi compatte e resistenti al calore.
2. È la prima mortadella al mondo a essere insaccata non nel budello, ma nella cotenna naturale, consentendo al prodotto di «respirare».
3. Cucita a mano, viene cotta a temperatura dolce in forni in pietra.
4. Nella concia, insieme a spezie e aromi, è aggiunto miele di acacia. Così la mortadella ha un sapore più fine ed è più digeribile.

Ricotta tipo scorza nera

Valle Scannese è un’azienda che fa le cose fatte bene da mezzo secolo a Scanno (L’Aquila), alle pendici del Parco Nazionale d’Abruzzo. Gregorio Rotolo controlla quasi duemila animali da pascolo guardati a vista da quaranta cani pastori abruzzesi. Si batte per la salvaguardia della ricchissima biodiversità locale, confezionando anche magnifici pecorini, scamorze, caciocavalli, carne bovina…

Come si prepara una buon ricotta

formaggio
Foto Andrea Calvano.

1. Ricotta da latte di mucche, pecore e capre che pascolano a 1700 metri.
2. Selezione quotidiana dei sieri, poi cotti a 83 °C e lasciati riposare.
3. Ricotta posta in fuscelle, messe a stagionare per 40 giorni in due celle diverse, in modo da sviluppare le muffe bianche.
4. Una volta pronta, è massaggiata con olio extravergine di oliva per elevare l’intensità dei profumi.

Pistacchi pelati

Bronte, Comune catanese di poche migliaia di abitanti sul versante occidentale dell’Etna, è la casa del pistacchio più buono del mondo per le sua caratteristica colorazione verde smeraldo lucente e le note organolettiche intense, resinose e più grasse della media. È un apprezzatissimo presidio Slow Food. Tra fine settembre e inizio ottobre Bronte è sede di una sagra molto popolare.

Come si sceglie il pistacchiopistacchi

1. Alberi dai soli Comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla non concimati o irrigati, potati due volte all’anno.
2. Pistacchi raccolti solo ad anni alterni: la stagione del riposo gioverà al sapore e alla consistenza dei frutti dell’anno successivo.
3. A fine estate, raccolta a mano dei singoli chicchi, fatti cadere su sacche di tela avvolte al collo.
4. Essiccato al sole per 2‐3 giorni, sgusciato, privato della pelle con vapore acqueo, trasformato.

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