Dry January, un buon proposito oppure una moda?

La Cucina Italiana

Dal 2015, anno di debutto di Seedlip (la linea di distillati analcolici, distribuita da Diageo, che è in assoluto la più conosciuta e servita nei cocktail bar), a oggi il panorama si è arricchito rapidamente, così tanto che le previsioni parlano di una crescita per i prossimi anni del 400%.

La pandemia ha fatto aumentare in modo esponenziale contemporaneamente l’attenzione alla salute e la ricerca di qualcosa che desse soddisfazione e conforto (analcolico non vuol dire punitivo).
Tra i più venduti nel mondo, secondo la classifica annuale stilata da Drinks International, dopo Seedlip, ci sono i distillati australiani Lyre’s, e poi gli inglesi Everleaf, Three Spirit e Aecorn.

E in Italia? Ecco alcuni prodotti presenti sul mercato (già da un po’ di anni) da provare in questi ultimi giorni di gennaio (ma che vanno benissimo in ogni stagione).
C’è solo l’imbarazzo della scelta tra vermut, gin, amari, rum e le acque toniche, che sicuramente renderanno il nostro Dry January un po’ più effervescente: Amàrico, Sabatini Gino°, Memento,  Amaro Venti, Conviv, Sanpellegrino…

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