In Chianti tra pasta “strascicata” e gelato all’extravergine

In Chianti tra pasta “strascicata” e gelato all'extravergine

In Chianti tra pasta “strascicata” alla toscana e un gelato all’olio extravergine d’oliva. L’indirizzo, perfetto per un giro settembrino nel cuore della Toscana è la Tenuta Perano a Gaiole in Chianti.

Siamo a 500 metri sul livello del mare con 52 ettari vitati disposti su un anfiteatro naturale, in mezzo a una tenuta di 150 ettari, della proprietà della famiglia Frescobaldi, celebri produttori di vini nonchè antica famiglia fiorentina, con alle spalle più di mille anni di storia. Otto, oltre a Perano, le tenute in Toscana: Castello Pomino (Pomino), Castello Nipozzano (Nipozzano), Tenuta Castiglioni (Montespertoli), Tenuta CastelGiocondo (Montalcino), Tenuta Ammiraglia (Magliano in Toscana), Remole (Sieci), Tenuta Calimaia (Cervognano) e Gorgona.

Pranzo della domenica (in osteria)

Una tappa a Perano, oltre che per la celebre cantina, la merita il bistrot interno, appunto, regno del giovane chef Leonardo Spaccavento. Atmosfera di casa, cucina a vista, il locale conta su una serra climatizzata vista vigneti e di un’intima sala affacciata sulla cucina a vista, accanto a uno dei camini accesi.

In tavola arrivano piatti della tradizione fiorentina, pasta strascicata e crostone con i fegatini, ma con un focus sulla tecnica, che alleggerisce e valorizza i grandi classici, culinaria e soprattutto sui piccoli produttori eccellenti del territorio. Grande tecnica e un occhio alla sostenibilità fanno il resto. Ecco allora che si assaggia il carpaccio di manzo con riduzione di Chianti e briciole tostate nel lardo, ma anche un piatto inconico come la storica pasta strascicata nel sugo e infine un gelato alla crema condito al tavolo con olio extravergine di oliva.

Un menù ispirato al pranzo della domenica, ci spiega lo chef, cresciuto nel cuore del Chianti Rufina, non lontano da Firenze. «La domenica era di riposo e, come da tradizione, dopo la messa, si festeggiava con un bel pranzo in famiglia. Amavo nascondermi sotto al tavolo e spiare i gesti di mia mamma. Vedere i piatti fumanti in tavola, poco dopo quei gesti, era magia per me. A 8 anni decisi che volevo mettere anch’io le mani in pasta e preparai “parato fiorito”, una pasta al pomodoro con erbe dl nostro giardino. Mi ricordo ancora l’emozione nel “crearla”».

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