il binomio perfetto per cenare con la musica

il binomio perfetto per cenare con la musica

Riapre il Blue Note e si ritorna a cenare con la musica. E così per assaggiare la “santa trinità” della cucina cajun, a base di peperoni verdi, cipolle e sedano, non serve più volare in Louisiana. Basta prenotare a Milano

A New Orleans la chiamano la “santa trinità” della cucina: peperoni verdi, cipolle e sedano. Quasi impossibile non trovarli nei piatti della cucina cajun tipica della Lousiana, terra del jazz e di una storia fatta di grande contaminazione. Qui musica e ricette hanno lo stesso suono, la stessa storia da raccontare, lo stesso calore: speziato e inebriante. Se gli Stati Uniti però sono lontani, il Blue Note di Milano è in piena zona Isola e da anni oramai ha portato il meglio della musica jazz e blues in città. Ora anche la cucina cajun.

Jazz e cucina cajun, l’anima di New Orleans

La jazz nasce a New Orleans e dai canti di lavoro degli schiavi diventa musica itinerante suonata nelle brass band di strada, fatta per ballare, per divertirsi, per evadere, e solo alla fine finisce nei locali e poi incisa sui dischi. È la stessa storia della cucina creola, nata dall’incontro delle diverse culture, provenienze e tradizioni avvenuta in queste terre. Una cucina povera, robusta, fatta con ingredienti del luogo, resa invitante dalle spezie e dagli aromi arrivati da lontano. Cajuns erano i coloni francesi che dal Canada emigrarono nella bassa Louisiana alla fine del Settecento, portando con sé cultura, ingredienti e ricette molto particolari che ancora oggi dopo tre secoli sono riconoscibili e parte della tradizione di quelle terre. La città prende il suo nome proprio da Orléans lungo la Loira, ma è sul fiume Mississippi ed è nota per il suo quartiere francese e l’architettura ispirata alla vecchia Europa. Anche la cucina rispecchia la storia secolare: la cucina cajun è una combinazione di cucina francese e tradizione del Sud degli Stati Uniti in cui carne affumicata, salsiccia di maiale piccante e riso nota come boudin o gamberi di fiume vengono cotti in una sola pentola: la jambalaya. Ma la cultura francese non fu evidentemente l’unica ad attraversare questa zona, e forte è la cultura creola, prodotto delle discendenze europee e africane, caraibiche o ispaniche che qui costituiscono la maggior parte della popolazione. L’essenza del creolo si trova in salse ricche, erbe locali, pomodori rossi, pesce e frutti di mare.

Al Blue Note si cena a ritmo di musica

Il Blue Note celebra i suoi 17 anni di attività in cui ha portato jazz, blues, gospel e musica di ispirazione afroamericana nel cuore di Milano, aggiungendo una nuova nota: essere il primo ristorante cajun di Milano. Insieme ai piatti della cucina internazionale come gli immancabili burger, offre quindi anche piatti nati proprio tra le strade di New Orleans, Lousiana, nel profondo sud degli Stati Uniti, una delle più incredibili città del mondo: con i suoi toni caraibici e quella sua tipica mescolanza di culture che hanno lasciato il segno in quasi trecento anni di storia. Lo chef Federico Tronci del Blue Note Milano, dopo un’attenta ricerca tra le testimonianze storiche dell’epoca, ha delineato un menu ad hoc riproponendo piatti rielaborati che varieranno stagionalmente. «La cucina cajun è il risultato dell’ingegnosità di quei popoli che hanno imparato a sopravvivere in terre ignote e inospitali, fatte di paludi e acquitrini e hanno saputo mixare sapientemente tradizioni gastronomiche differenti – francese, spagnola e caraibica – con i poveri prodotti locali – riso, crostacei, molluschi», afferma Federico Tronci. «Con questo nuovo menu vogliamo ritornare alle radici storiche del jazz e puntare su una cucina semplice, con pochi ingredienti, ma tutti ben riconoscibili». Si comincia con i fritti: tenerissimo pollo marinato nelle spezie o gamberoni pastellati nella birra e serviti con salsa creola o affumicata fatte in casa. Tipico della cucina criolla, il Gumbo di gamberi, una zuppa leggermente piccanti servita con riso bianco e pane fritto o il brisket BBQ con riso bianco e fagioli rossi in salsa. Per chi vuole assaggiare solo un sandwich si può ordinare quello al brisket e senape, ma l’importante è non perdere il dessert: Banana foster, con banana caramellata e gelato alla vaniglia (che qui arriva direttamente da una delle migliori gelaterie d’Italia, Artico, a pochi passi dal locale).

La serata del reopening

Martedì 22 settembre si terrà Celebrate New Orleans per celebrare una delle più incredibili città del mondo, la culla del jazz. La serata sarà dedicata alla cultura creola a 360 gradi: sul palco il Domenico Mamone Quintet farà riassaporare al pubblico gli albori del jazz, dalle sessioni con Louis Armstrong, agli echi blues e dixieland, ripercorrendo le tappe della carriera musicale della leggenda del jazz Sidney Bechet; mentre chi godrà anche della cena, potrà assaporare i piatti della tradizione cajun.

Sfoglia la gallery

Ricette Simili da Leggere:

Proudly powered by WordPress