Milano Wine Week: i segreti del Prosecco

La Cucina Italiana

Si è chiusa domenica 16 ottobre la quinta edizione della Milano Wine Week, il grande evento che trasforma la città meneghina nella meta perfetta per gli amanti del vino, con decine di appuntamenti e degustazioni in ristoranti e palazzi storici. Tra i momenti più interessanti della manifestazione ci sono stati quelli che hanno visto protagonista Masottina, la cantina veneta produttrice di Prosecco e Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene. In rappresentanza della famiglia Dal Bianco, proprietaria dell’azienda, c’era Federico, affiancato da Cristina Mercuri, fondatrice di wine-club.it e degustatrice con diploma Wset, e Filippo Bartolotta, firma di “Decanter” e di “The Drink Business”, che hanno condotto alcune masterclass, coinvolgendo attivamente il pubblico presente in sala e collegato in diretta da Londra, New York, Chicago, Toronto, Shenzhen e Hong Kong. Le degustazioni, dal titolo Exploring Prosecco Styles and Terroir, hanno previsto l’analisi e la comparazione alla cieca di due tipologie, l’Extra Dry (più zuccherino) e il Brut, declinate nelle collezioni di Masottina Calmaggiore (Prosecco Doc Treviso), Contrada Granda (Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg) e R.D.O., la collezione dedicata alle Rive, ovvero ai cru della denominazione Conegliano e Valdobbiadene (R.D.O è l’acronimo di Rive di Ogliano, una delle 43 vigne impervie, dove la coltivazione avviene solo a mano e le rese sono contenute).

La prova del tempo e del piatto

Oltre a comprendere le differenze tra le varie tipologie presentate, i partecipanti hanno potuto degustare anche due bottiglie di qualche tempo fa, perché tra gli obiettivi di Federico Dal Bianco c’è quello di fare capire come il Prosecco Superiore nato sulle Rive, non sia un vino che per forza deve essere bevuto entro l’anno, ma che anzi con il tempo può evolvere in modo esaltante; ed io non posso che dargli ragione, dopo avere fatto insieme a lui, durante l’ultimo Vinitaly, una verticale di R.D.O. che andava parecchio indietro nel tempo. Ma non sono la sola, visto che anche Alberto Tasinato, patron dell’Alchimia, ristorante una stella Michelin di Milano, ha inserito in carta vecchie annate di R.D.O. di Masottina. Anzi, Tasinato crede così tanto nei vini di Masottina, che insieme al suo chef Giuseppe Postorino, ha inventato un piatto pensato apposta per l’abbinamento con R.D.O. Ponente, ovvero la versione Brut delle Rive di Ogliano. Il risotto Milano-Venezia unisce due territori, il Veneto, dove ha sede la cantina, e il capoluogo meneghino, che ospita il ristorante. Accoppia lo zafferano con l’ostrica Clò di Chioggia, carnosa e sapida, ed è sfumato con il Prosecco Superiore R.D.O. Ponente di Masottina, per conferire al piatto una nota elegante e speziata, che poi si ritrova nel calice. Una commistione di sapori e tradizioni che hanno fatto e continuano a fare grande la cucina italiana. Presentato alla Milano Wine Week, il risotto Milano-Venezia rimane ora in carta all’Alchimia.

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