Radio Deejay: i trucchi per cucinare al top

Radio Deejay: i trucchi per cucinare al top

Abbiamo ripassato alcuni preziosi consigli fondamentali per cucinare al meglio senza problemi – un esempio: come si rompe la noce di cocco?

Nell’ultima puntata di Il pranzo della domenica, la rubrica dedicata alla cucina ospite del programma DeeNotte condotto da Gianluca Nicola Vitiello ogni venerdì sera su Radio Deejay, noi de La cucina italiana vi sfatiamo qualche mito in cucina.

Come aprire correttamente una noce di cocco

L’idea di colpire una noce di cocco con un martello potrebbe essere talmente irresistibile da dimenticare che prima è necessaria un’altra operazione fondamentale. Non dovete rompere subito il cocco, ma praticare prima di tutto un foro sull’estremità della noce, dove si trovano i cosiddetti occhi. Noterete che uno di questi è solitamente più fragile e, quindi, più semplice da forare utilizzando semplicemente un cavatappi o un coltello, proprio come vedete nel video. Capovolgete la noce di cocco e fate uscire tutto il liquido contenuto al suo interno. Può essere molto comodo appoggiare il cocco su un bicchiere, con il foro rivolto verso il basso, e lasciar scorrere il liquido in autonomia.
Attenzione, questo non è latte, bensì acqua di cocco! Tenetela da parte, dopo vi spiegheremo come usarla per preparare il latte.Finalmente è arrivato il vostro momento: prendete il martello ed esercitate dei colpi decisi sulla noce di cocco. Aiutandovi con un coltello, estraete la polpa bianca dal guscio ed eliminate la pellicola fibrosa che la ricopre, utilizzando un pelapatate. A questo punto potete sciacquare i pezzi di cocco e utilizzarli a piacere.

Quando buttare il sale nella pasta?

Iniziamo dalle quantità: per quanto riguarda il sale nell’acqua il “quanto basta” è sbagliatissimo. In realtà la dose esatta è di 7 gr per 100 gr di pasta e va buttato nell’acqua appena inizia a bollire, mai prima, che vi impedirebbe di far arrivare l’acqua al bollore in tempi veloci, né durante la cottura della pasta.

Come capire se il gelato è vecchio?

In questo caso bisogna fare una distinzione tra gelato industriale e gelato artigianale: quello industriale dura anche un anno, senza alterazioni, nel freezer, a patto che non ci siamo cali di corrente e che non si interrompa la cosiddetta «catena del freddo», ovvero che il prodotto non subisca shock termici. In quel caso noterete che il gelato avrà cambiato lievemente forma, colore e consistenza. La consistenza del gelato in caso di quello artigianale invece deve essere vellutata più che altro al palato: guai a sentire dei cristalli di ghiaccio, sintomo che il gelato è vecchio o che si è scongelato e ricongelato, causa cattiva conservazione: dopo tre giorni un gelato è da considerarsi, se artigianale, già vecchio.

Noi de La Cucina Italiana e Deenotte  su  Radio Deejay vi aspettiamo a settembre! Potete collegarvi via radio, Tv, computer e cellulare, basta scaricare l’app. E se vi siete persi la puntata niente paura: la potete scaricare qui e ci sono anche podcast e playlist. Buona domenica!

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