Come mangiare green durante le feste

La Cucina Italiana

Mangiare green a Natale si può.  Natale significa casa, famiglia, amici, condivisione e ovviamente tanto buon cibo. Ma cosa significa cibo buono oggi? Deve ovviamente essere buono organoletticamente, ma soddisfare altri requisiti che vanno oltre il mero gusto. Per citare il fondatore di Slow Food Carlo Petrini deve essere buono, pulito e giusto. Pulito perché prodotto secondo metodi produttivi che rispettano l’ambiente, giusto perché quegli stessi metodi produttivi rispettano le persone che lavorano. Ecco qualche piccola regola da seguire durante queste feste natalizie per mangiare più green.

Alimenti da scegliere e da evitare a Natale

Proprio per queste feste è il momento di privilegiare alimenti di alta qualità, possibilmente biologici o almeno da agricoltura integrata (a basso impatto ambientale); di ridurre il consumo di carne e di sceglierla proveniente da allevamenti controllati e biologici, di comprare prodotti locali, regionali o nazionali (insomma, che non arrivino dall’altra parte del mondo), venduti – questo è l’idealesfusi, per evitare inutili imballaggi. Anche il vino lo possiamo scegliere bio o addirittura “naturale”. Per chi volesse una valida alternativa alla carne, scegliete i legumi, fonti di proteine nobili, e base per gustosissime ricette. 

Evitate alimenti a prezzi troppo bassi: spesso nascondono un costo per l’ambiente e per i lavoratori. Evitate di comprare prodotti provenienti dall’altra parte del mondo. Evitate il salmone, che è tanto buono, ma la specie sta scomparendo: ci sono tanti altri pesci buonissimi e non a rischio di estinzione! No a pesce spada, gamberi tropicali, bianchetti (piccoli di sardine, alici e alacce), anguilla: puntiamo su specie di stagione chiedendo al pescivendolo di fiducia. Le specie neglette sono pesci meno conosciuti – e meno cari! – di tonno, salmone o dentice ma altrettanto saporiti e a basso impatto ambientale. Quindi perché non provare il sugarello, lo zerro, il tonnetto alletterato, il tombarello, la lampuga e la triglia di scoglio? Vanno bene anche molluschi come vongole, cozze e ostriche; tra i crostacei il gambero bianco (se proveniente dal Mediterraneo occidentale e dall’Adriatico) e la pannocchia.

Il natale sprecone non va più di moda

Cercate di ridurre gli sprechi, soprattutto a tavola: attenti a conservare bene quello che acquistate e a non buttare quello che avanza: evitate le pellicole e prediligete un contenitore riutilizzabile con il suo tappo. Nel fare la spesa per il menù contate anzitutto il numero esatto di persone per comprare “il giusto” e preferite quanto più possibile prodotti sfusi, riducendo gli imballaggi di prodotti che si consumeranno subito. Nell’apparecchiare, evitate le stoviglie in plastica usa e getta (sono ormai vietate, quindi meglio abituarsi!), se abbiamo davvero tanti ospiti e non bastano neanche 2 servizi spaiati (la moda del momento) optate per quelle in carta o bioplastica compostabili che possono essere smaltite (anche sporche) con gli scarti alimentari. 

Riciclare è buono, anzi buonissimo

Quanto agli avanzi, se proprio ci sono, impariamo a riutilizzarli per creare nuovi piatti. Basta sfogliare qualche ricettario della nonna: il buono della cucina italiana, dal polpettone alla ribollita, dalla pappa al pomodoro alle torte salate alle frittatine di pasta, altro non sono che antichi e saggi espedienti zero spreco. Nella tradizione italiana esistono infatti tantisismi piatti di riciclo in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

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