La confettura di pesche? Con i fiori è speciale

La confettura di pesche? Con i fiori è speciale

È una delle più golose confetture che si possano preparare in estate. E con l’aggiunta di fiori o erbe aromatiche diventa davvero irresistibile

Che siano nettarine, a pasta gialla, noci o percoche, le pesche sono perfette per preparare dolcissime marmellate da gustare tutto l’anno. La scelta dei frutti, la loro preparazione e poi la cottura, sono gesti rituali che rendono la produzione delle conserve un momento speciale dell’anno, da ricordare ogni volta che ci accingiamo ad aprire un vasetto per gustarne il sapore. Il divertimento è anche scoprire quale ingrediente possa essere unito alla frutta per rendere la nostra conserva assolutamente unica e indimenticabile. Come le erbe aromatiche, le spezie o… la lavanda, nel caso della confettura di pesche. Profumati e bellissimi fiori viola da aggiungere al composto già cotto, per creare un aroma intrigante e un effetto visivo spettacolare!

La ricetta della confettura di pesche alla lavanda

Prendete 1 kg di pesche già snocciolate, lavatele, pelatele e tagliatele a pezzetti. Mettete la frutta in una grande ciotola, ricopritela con il succo di un limone e con 450 g di zucchero di canna. Coprite con un telo e lasciate riposare per 24 ore. Travasate il composto in una pentola capiente, fate cuocere a fuoco lento, mescolando spesso e schiumando, se necessario, con una schiumarola. Lasciate sul fuoco sino a che avrete raggiunto la consistenza desiderata, poi spegnete e versate il contenuto nei vasetti già sterilizzati, quindi aggiungete due o tre fiori di lavanda (lavati e asciugati) per ogni vasetto, mescolate e poi chiudete con i tappi nuovi. Rimettete i vasetti in una pentola con acqua, portate a bollore e fate sterilizzare per un’ora, dopodiché lasciate raffreddare in acqua e infine disponete i contenitori con la confettura di pesche in un luogo buio e asciutto.

Lo zucchero e le sue due valenze

Lo zucchero, nella preparazione delle marmellate, ha un ruolo fondamentale. Per prima cosa, come si può facilmente intuire, serve a rendere ancora più dolce la frutta. Ma la funzione più importante la svolge impedendo al composto di alterarsi. La quantità da aggiungere dipende strettamente dal tipo di frutta utilizzata e dal quantitativo di parte dolce in essa presente. Normalmente si considera di aggiungere dal 60 al 100% rispetto al peso della frutta utilizzata. Quando se ne mette troppo poco, occorre far cuocere di più la confettura, con il rischio che l’eccessiva evaporazione alteri il sapore della frutta.

Il limone, indispensabile per addensare

L’aggiunta di succo di limone permette a marmellate fatte con frutta come pesche, albicocche e ciliege, di raggiungere un grado di consistenza che altrimenti sarebbe impossibile ottenere. Questi frutti, infatti, mancano di un giusto livello di sostanze pectiche, necessarie per  avere un composto addensato. Il succo di limone, come quello di ribes, risponde proprio a questa esigenza.

La sterilizzazione dei vasetti

È un momento sempre molto importante: gustare le conserve handmade deve essere un piacere «sicuro», senza rischi per la salute. Quindi, per prima cosa prendete i vostri vasetti e metteteli in una pentola piena d’acqua. Verificate che siano completamente sommersi, portate a bollore e lasciate che si sterilizzino per 1 ora. Dopodiché toglieteli dall’acqua e riempiteli con la confettura appena fatta, lasciando 1 cm vuoto dal bordo. Chiudete ogni vasetto con un tappo nuovo, rimettete ogni vasetto nella stessa pentola d’acquafate bollire per circa 30 minuti, avvolgendo ogni barattolo in un canovaccio, per evitare che si rompa. Dopo i 30 minuti verificate che si sia formato il sottovuoto: se, schiacciando sul tappo, sentirete il classico«click-clack», avrete ottenuto l’effetto desiderato, altrimenti continuate con la bollitura.

E se volete provare: ecco anche la ricetta delle pesche sciroppate

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