Il progetto di Mercato Centrale che cambierà la Stazione Centrale di Milano sull’onda dei successi di Firenze e Roma
Chi è stato al Mercato Centrale di Firenze lo sa, la stazione può diventare un luogo in cui fermarsi, ristorarsi prima e dopo un viaggio in treno, ma anche una destinazione finale. Chi non deve partire, può dirigersi verso la stazione per comprare, assaggiare e darsi appuntamento con qualcuno davanti a un buon piatto. Il progetto inaugurato nel 2014 nella città d’arte ha aperto nuove possibilità di fruizione di un luogo altrimenti relegato alla funzione di corsa e fuga.
La buona notizia è che anche una stazione difficile, bistrattata e troppo spesso emarginata come quella di Milano sta per vivere un nuovo periodo roseo fatto di cibo, sorrisi e prodotti eccellenti. Sull’onda del successo del primo esperimento di Firenze e del secondo ben riuscito nel 2016 a Roma (che vediamo nella foto qui sotto) il Mercato Centrale aprirà anche il 13 aprile a Torino a Porta Palazzo ed entro la fine dell’anno alla Stazione Centrale di Milano.
«Molto più, dunque, di un luogo dove mangiare e fare la spesa – dichiara Umberto Montano, ideatore e Presidente di Mercato Centrale – Mercato Centrale è un luogo di destinazione, dove cibo e cultura si incontrano in un connubio perfetto in grado di generare un forte fenomeno di aggregazione sociale e realizzare veri e propri progetti di rigenerazione nel tessuto urbano all’interno del quale si inserisce».
La zona destinata al mercato, che attualmente è ancora un cantiere, si trova sul lato sinistro della Stazione Centrale (in corrispondenza della zona di partenza degli shuttle per Malpensa). La struttura, di circa 4.400 mq e dislocata su due piani, ospiterà oltre 20 artigiani del gusto con la migliore offerta gastronomica del territorio locale, regionale e nazionale. Attualmente non sono ancora stati resi noti i nomi dei ristoratori e dei produttori che animeranno lo spazio, ma possiamo immaginare, sul modello del Mercato Centrale di Firenze e Roma, che qui potremo trovare specialità regionali, prodotti artigianali eccellenti e… qualche spunto creativo.