Il dado Knorr lascia l’Italia

Il dado Knorr lascia l’Italia

La multinazionale Unilever, proprietaria del marchio storico, sposterà la produzione, che da 54 anni è nello stabilimento di Sanguinetto, in Portogallo: ha aperto la procedura di licenziamento di 76 dipendenti

Il dado Knorr, utilizzato per decenni dalle famiglie per la preparazione del brodo e per insaporire le pietanze, lascia l’Italia. La multinazionale olandese Unilever, dal 2000 proprietaria del marchio storico, ha annunciato lo spostamento dalla produzione in Portogallo e, quindi, l’apertura della procedura di licenziamento collettivo di 76 dipendenti dello storico stabilimento di Sanguinetto, in provincia di Verona. I lavoratori stanno scioperando da questa mattina davanti all’impianto, dove lavorano in tutto 161 persone e si producono anche confetture e risotti. La razionalizzazione, però, riguarda solo l’area dello stabilimento dedicata ai dadi da brodo tradizionali e non quella riservata alle altre produzioni alimentari.

Solo un anno fa Unilever Manifacturing Italia aveva chiuso una vertenza per 28 esuberi. I sindacati Cisl, Cgil e Uil accusano la politica industriale della multinazionale che «nonostante la riorganizzazione dello scorso anno e il forte aumento dei carichi di lavoro, ha deciso senza alcun preavviso la delocalizzazione in Portogallo della produzione del dado Knorr e il licenziamento di 76 persone».

Ma il motivo alla base della decisione di bloccare la produzione in uno stabilimento che funzionava da ormai 54 anni è chiaro: il dado tradizionale non fa più gola, come ha spiegato da Gianfranco Chimirri, direttore comunicazione di Unilever Italia. In Portogallo, il costo del lavoro è inferiore: la delocalizzazione sarebbe l’unica possibile risposta alle «rilevanti difficoltà riscontrate a livello europeo e italiano nel settore dei dadi da brodo tradizionali, che hanno portato ad una diminuzione del fatturato di più del 10% in due anni, e dall’esigenza di rispondere alle mutate esigenze del mercato».

L’intervento, secondo la multinazionale, è necessario per garantire la sostenibilità futura dello stabilimento, tutelare le altre produzioni e mettere il sito nelle condizioni di poter cogliere eventuali opportunità. «Sanguinetto mantiene delle importanti carte da giocare», fa sapere Unilever, «come la produzione dei dadi in gel, di cui è unico produttore al mondo, che si aggiunge alle produzioni di risotteria, brodo granulare e marmellate. Nel lungo termine la strategia del sito sarà quella di spingere verso una ulteriore diversificazione del portafoglio verso prodotti food più in linea con i trend di mercato e verso un legame sempre più stretto con il mercato italiano».

 

Ricette Simili da Leggere:

Proudly powered by WordPress