Prosciutto di Carpegna DOP, la chicca delle Marche | La Cucina Italiana

Prosciutto di Carpegna DOP, la chicca delle Marche
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Il prosciutto di Carpegna DOP, che rappresenta un’eccellenza salumeria italiana di origini secolari, unico nei suoi sapori, profumi e texture nasce a Carpegna, comune incantevole nelle Marche, più nello specifico nella provincia di Pesaro e Urbino.

Il territorio in cui nasce accoglie le arie fredde delle montagne e quelle miti del mare Adriatico creando un microclima estremamente puro e favorevole alla lavorazione del prosciutto. È proprio la geografia il primo punto forte di questo prodotto, perché circoscrive la provenienza d’origine della materia prima, delimitata a solo tre regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Marche. Il Prosciutto di Carpegna DOP, infatti, può essere prodotto solo dalla razza suina italiana conosciuta come “pesante padano” o “suino pesante”.

1400 anni di lavorazione artigianale tramandata di generazione in generazione danno origine a un prodotto di qualità elevatissima preservata da un disciplinare ferreo che definisce ogni passaggio di produzione del Carpegna, così da poter offrire al consumatore finale un prodotto DOP tutelato e garantito. Caratteristica unica del prosciutto sono il connubio di note dolci-sapide inconfondibili.

Il metodo di produzione

Il prodotto finale viene lavorato su una coscia che va dai 12 kg ai 17 kg e l’unicità del prodotto risiede proprio nel processo produttivo dal massaggio alla sfregatura, fatta con il sale marino, poco, fino ad arrivare alla stuccatura, passaggio – quest’ultimo – che contribuisce all’unicità del Carpegna DOP. Lo stucco del Carpegna, infatti, è un composto rigorosamente applicato a mano costituito da strutto, farina di riso, aromi naturali, un mix segreto di spezie, tra cui si riconoscono pepe e paprika che caratterizzano il suo gusto intenso e aromatico. In condizioni ambientali costantemente monitorate il prosciutto viene poi legato e appeso alle scalere mediante corda “a strozzo” e stipato nelle cantine per proseguire la stagionatura.

Il processo di prestagionatura e stagionatura è un’altra chicca del prosciutto, che deve essere di un minino di 16 mesi, dove il prodotto viene lavorato a temperature più calde donando colore e un sapore unico grazie al bilanciamento delle componenti. La stagionatura si conclude quando ogni prosciutto viene selezionato con la punzonatura: viene punto con un osso affilato in precisi punti della coscia e valutato dal suo profumo. Quando la coscia raggiunge gli standard qualitativi espressi anche nel disciplinare avviene, infine, la marchiatura a fuoco che sigilla il prosciutto.

La sfida più grande oggi è farlo conoscere e scoprire, contando che si tratta di un prodotto che deriva da un unico stabilimento. A oggi si è aumentato il numero di produzione e il prodotto si è diffuso ed è stato esportato in diverse nazioni come Stati Uniti, Australia, Francia, Belgio, Germania.

Insomma, bisogna assaggiarlo per capirne l’unicità e la bontà.

Come portarlo a tavola

Il pane lo esalta nella sua purezza e il colore, leggermente ambrato, sollecita ogni senso già al primo incontro con il palato. Ma il Prosciutto di Carpegna DOP è perfetto anche per arricchire piatti e stuzzichini grazie alla sua nota sapida e inconfondibile.

Il Consorzio Prosciutto di Capregna

Consorzio Prosciutto di Carpegna DOP Il Consorzio nasce il 27 maggio 2015 per tutelare e valorizzare il Prosciutto di Carpegna DOP: i valori, le caratteristiche e la sua produzione; elementi unici che lo hanno portato a fregiarsi, sin dal 1996, della denominazione di origine protetta DOP.

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